Sul Tavolo del Credito le quattro proposte dell’Unione Industriali

Bond di distretto, interventi post-moratoria, abbattimento della Commissione Disponibilità Fondi, cultura finanziaria: le iniziative lanciate dal Presidente Brugnoli ai rappresentanti del sistema bancario locale

«È indubbio che l’erogazione del credito è un’attività ad esclusivo appannaggio delle banche. Per questo oggi più che mai il vostro è anche un ruolo di rilievo sociale”. È questo il messaggio che il Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, Giovanni Brugnoli, ha rivolto agli esponenti delle più importanti banche presenti sul territorio che hanno partecipato questa mattina al Tavolo del Credito, tornato a riunirsi nella sede varesina dell’associazione per fare il punto della situazione. 

A partire dai numeri emersi dall’Indagine sul Credito relativa al quarto trimestre 2012, svolta dall’Unione Industriali tra i propri associati. Una rilevazione da cui è emerso come ancora il 38% delle imprese registri restrizioni nell’erogazione dei finanziamenti da parte delle banche. Nel 54% dei casi si tratta di fenomeni di riduzione dei fidi in essere. Una percentuale questa in aumento rispetto alla quota del 40% registrata nel primo trimestre del 2012. Riduzioni, ma non solo. Il 35% delle aziende segnala negazione di nuovi affidamenti, mentre nell’11% dei casi vere e proprie richieste di rientro. Altro punto dolente rimane i livello dei tassi di interesse, ancora in aumento per il 64% delle imprese. Secondo il campione consultato dall’Unione Industriali i tassi medi sugli scoperti di conto corrente, in provincia di Varese, si attestano sul 7,6%, con punte massime del 17,9%. Per quanto riguarda lo smobilizzo salvo buon fine e anticipo fatture si parla dell’applicazione del 4%, con picchi del 10,3%. Per gli anticipi import i tassi medi sono del 4,8%, con una segnalazione di un massimo del 10,2%. 
C’è poi il dato, sempre alto, delle banche che non segnalano il merito di credito assegnato alle imprese. Unamancanza di comunicazione dei rating denunciata dal 71% delle imprese. Crescono anche le commissioni con un trend al rialzo che riguarda il 79% delle imprese. Così come in aumento sono anche le richieste, da parte delle banche, di garanzie aggiuntive sui fidi in essere: un fenomeno che nel secondo trimestre del 2012 coinvolgeva il 21% delle imprese e che, nell’ultima rilevazione riferita a fine 2012, è arrivato a toccare il 29% del campione. Le banche, spiega lo studio dell’Unione Industriali, “per rinnovare le linee di credito chiedono fidejussioni personali (richieste al 29% delle imprese che hanno segnalato il fenomeno) e garanzie Confidi (richieste al 52% delle aziende)”. 

Dati che rispecchiano il sentiment stesso emerso durante il tavolo dagli interventi dei rappresentanti del sistema bancario, che hanno confermato il trend in calo degli impieghi sul territorio, causato sia dai vincoli a cui gli istituti sono chiamati in termini di bilancio, sia per la difficile situazione congiunturale le cui prospettive non sono destinate a migliorare nel corso del 2013. Questo il giudizio generale di un mondo, quello delle banche in provincia, che ha comunque manifestato non solo la voglia, ma l’esigenza stessa di aumentare i propri impieghi nelle imprese.
 
«Un ulteriore esempio che emerge, non tanto da rilevazioni statistiche, ma dai racconti del vissuto quotidiano dei nostri imprenditori – ha poi aggiunto il presidente Giovanni Brugnoli – è quello delle ricadute negative sulle imprese che subiscono gli insoluti da parte dei loro clienti. Gli stessi imprenditori, oltre a non incassare il denaro e a coprire, giustamente, le anticipazioni ricevute dalla banca, si vedono oltretutto ridurre in prospettiva gli affidamenti per l’elevato livello di insoluti di cui per altro l’impresa non è responsabile. In pratica chi ha generato l’insoluto non ha conseguenze bancarie dirette, mentre chi l’insoluto lo subisce paga due volte». 

Dalla segnalazione delle problematiche, l’Unione Industriali è poi passata alla fase delle proposte. «Non eclatanti, ma all’insegna di iniziative che si possono subito mettere in pratica con accordi precisi. Azioni per le imprese e con le imprese», le ha definite Brugnoli. Tre le linee indicate. 
La prima: i bond di distretto. «Che a nostro parere costituiscono un ottimo veicolo di raccolta/impiego per sostenere e agevolare l’accesso al credito. Siamo disponibili a dare la massima collaborazione agli istituti che vogliono avviare simili progetti, già sperimentati con successo in questi anni insieme a due banche». 
La seconda: una corsia privilegiata a favore di interventi post-moratoria sul credito. «Perché molte sono le imprese che si stanno già trovando nella condizione di dover riprendere il rimborso pieno dei finanziamenti in un momento di difficile reperimento della liquidità. Occorre offrire il modo di allungare la vita residua dei finanziamenti, sottoscrivendo accordi bilaterali con le banche». 
La terza: interventi sulla Commissione Disponibilità Fondi, per ridurne l’impatto sui costi bancari per le imprese. «Anche su questo punto manifestiamo la nostra volontà di studiare insieme alle banche presenti sul territorio, come peraltro già fatto con un istituto, forme di abbattimento di questa commissione sulle nostre aziende associate». 
La quarta: lavorare sulla cultura finanziaria degli imprenditori.«Un fronte su cui vogliamo insistere con un nuovo ciclo di incontri che abbiamo ribattezzato ‘Approfondimenti di finanza per l’impresa’, dopo il successo dell’iniziativa del 2012. Con la riproposta di una serie di appuntamenti già messi in calendario per tutto il 2013 vogliamo fare leva sulla conoscenza come strumento per migliorare il rapporto col mondo del credito, con il contributo stesso dei rappresentanti delle banche». Che sul punto hanno manifestato la disponibilità a portare la propria esperienza e il proprio contributo in prima persona agli incontri.  

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Pubblicato il 10 Aprile 2013
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