Moto, Aerosmith e giovani lacrime per l’ultimo saluto a Federico
L'ultimo saluto a Federico Benedetti, tragicamente moto in moto sabato scorso, è stato dato sulle note di "I don't want to miss a thing" da una folla di giovani in lacrime, insieme a tutto il paese
L’ultimo saluto a Federico Benedetti, tragicamente moto in moto sabato scorso, è stato dato sulle note degli Aerosmith:
"Don’t wanna close my eyes
Don’t wanna fall asleep
‘Coz I’d miss you baby
And I don’t wanna miss a thing"
Ad accompagnarlo nell’ultimo viaggio dalla chiesa al cimitero di Castronno c’era un intero paese, centinaia di giovani, la canottieri Varese presso cui si allenava e dove aveva cominciato a vincere le prime gare importanti, gli amici della moto: tutti affranti, ma innanzitutto dolorosamente sorpresi da un fatto che mai avrebbero immaginato potesse accadere.
«Quello che ti è successo è un fulmine a ciel sereno» racconta tra i singhiozzi uno degli amici, in coda alla partecipatissima cerimonia. «Ciao Chicco, siamo cresciuti insieme…» è l’unica cosa che riesce a dire un’altra dei ragazzi chiamati a portare un ricordo del giovane, morto durante una gita in moto sabato 4 maggio, nei pressi di Omegna. E intanto un amico della Canottieri non riesce a reggere la cerimonia e viene fatto uscire, sorretto da chi era lì.
E’ difficile reggere il dolore della perdita di una persona vicina, è ancora più difficile affrontarlo per la prima volta e in maniera così tragica. E’ quello che è successo alle centinaia e centinaia di ragazzi accorsi, che tra le lacrime hanno fatto anche la "sgasata" il tipico saluto dei motociclisti, al momento dell’uscita della bara. A sorreggerli e a dar loro forza una inaspettata figura: la mamma di Federico, che si è unita a loro per dare forza a quel gesto, rumoroso, poco tradizionale ma così forte ed emozionante. E alla fine li ha confortati dicendo "Grazie a tutti ragazzi, Federico è qui con voi".
E non poteva che esserci, negli striscioni fuori dalla chiesa e al cimitero che lo ricordavano, nel pianto dei ragazzi che hanno tirato fuori le magliette nere che avevano per onorarlo, nell’impegno dei giovani a sorreggere la bara nella lunga processione a piedi, nelle decine di telefonini che si sono portati via l’ultimo ricordo dell’amico caro. Che ora riposa in pace, dopo una vita corta ma amatissima, lasciando alla mamma e ai suoi cari, insieme al dolore, il ricordo, l’affetto e lo stupore di tutti quei ragazzi, colti da un brutto fulmine in una splendida giornata di sole.
(Abbiamo aperto i commenti all’articolo per chi volesse dare da qui un ultimo saluto a Federico. Cestineremo tutti quelli non pertinenti)
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