Cimberio più forte di tutto, Sakota le regala lo spareggio

Da uno dei nostri inviati – Dusan Sakota, nella sua taverna, ha appeso due stendardi con lo stemma della vittoria in Eurolega, quelli che mancano nel comunque invidiabile palmares della Siena di questi anni. E quando diventi per due volte campione d’Europa sai cosa devi fare quando tutto sembra impossibile: il serbo lo ha spiegato negli ultimi 62 centesimi della sesta semifinale tra Montepaschi e Cimberio. Rimessa dal fondo, ricezione e rilascio rapidissimo (foto a lato di S. Raso), pallone che brucia la retina più veloce anche dell’instant replay, giustamente visionato per assegnare buoni i due punti che rimandano a gara 7 ogni verdetto.
Non sappiamo come finirà venerdì sera al PalaWhirlpool, dove in 40′ ci si giocherò una stagione intera: sappiamo però che questa Cimberio ha scritto un’altra pagina stupenda. Forse la più bella fino a questo punto, perché Siena non perdeva in casa nei playoff da 41 partite e perché il successo è arrivato nelle peggiori condizioni possibili. Polonara azzerato dall’infortunio (1′ in campo), Dunston che domina metà partita ma poi si deve arrendere al polpaccio in fiamme. Nel reparto lunghi rimangono Talts e Ivanov, presto a quota 4 falli e tutto pare favorire il colpo di reni di Siena, sotto nel punteggio per 31′ e poi scappata anche a +5 nel finale. E invece no: Varese non può arrendersi così, dopo una stagione sempre in testa: Banks si alza e brucia la retina, Ere si annulla con Moss (che senza di lui aveva fatto faville), Green non sbaglia i liberi. Sbaglia, è vero, l’ultimo possesso che potrebbe valere il successo perché dopo 20 punti, 10 rimbalzi e 3 assist è stanco come mai gli era capitato prima d’ora.
Però l’ultima rimessa è biancorossa, Vitucci chiama timeout e Sakota chiude una serata epica. A Siena, in casa sua, non basta tirare con il 50% da tre punti perché la Cimberio vince incredibilmente la lotta a rimbalzo e perché la Mens Sana – a conti fatti – si suicida dalla lunetta (17/27) e non trova mai il colpo del ko. Un peccato mortale, lo stesso commesso su questo stesso parquet sabato da Varese. Ma i ragazzi di Vitucci imparano in fretta, anche con mezza squadra kappao.

COLPO D’OCCHIO – C’è ancora l’esaurito in viale Sclavo per quella che è la decima partita stagionale tra le due formazioni. Pubblico caldo e carico, anche se forse nelle precedenti partite i decibel erano superiori; meno problemi invece di disciplina sugli spalti con servizio d’ordine alle spalle della panchina ospite. Da Varese arrivano almeno 200 tifosi stipati nel solito spicchio degli ospiti, che al proprio arrivono espongono lo striscione "Vergogna" per protestare contro il dietro-front della Fip.

PALLA A DUE – Sarà pretattica, sarà bravura dei medici, sarà magari miracolo ma Bryant Dunston è al suo posto nel quintetto varato da Vitucci nonostante le previsioni. Chi invece non può giocare è Achille Polonara che si ferma a un blando riscaldamento. Siena può invece schierare tutti i suoi uomini compresi Hackett e Brown protagonisti del “caso” della vigilia. In quintetto Banchi mette Carraretto e Ortner, soliti cinque per la Cimberio.

LA PARTITA – Il copione delle ultime due partite si ripete ancora: Varese pare uno di quei “bomboloni” del Palio che appena vedono il canape abbassarsi partono di scatto e tagliano alla grande il primo San Martino. Dunston, inatteso, è un uragano: segna, prende rimbalzi, stoppa fregandosene del polpaccio (13 di valutazione in 8′). Quasi incredibile vedere che in avvio Siena è solo Ortner: 7 i punti dell’austriaco mentre la Cimberio comanda 15-27 alla prima sirena.
Però tutti sanno che non continuerà così: Moss carica la faretra di frecce e le scaglia a segno dall’arco dei 3 punti guidando una rimonta rintuzzata qua e là dai centri di Green, Ere e Talts. I falli però penalizzano la Cimberio che esaurisce presto il bonus e si ritrova con i lunghi carichi di penalità. Anche Ivanov che, pur faticando, trova alcune giocate positive e importanti. Non basta e all’intervallo Siena è lì: 41-45.
Si riparte ad elastico: allo strappetto di Varese replicano Moss e Kangur però i ragazzi di Vitucci non si fanno mai acchiappare in dieci minuti di botta e risposta e anzi tornano anche a +10 prima che Brown carichi il braccio e accorci sul 63-65 della mezz’ora.

IL FINALE – La corsa sembra segnata quando la lepre Cimberio, ormai braccata, viene raggiunta da un piazzato di Janning e quindi superata da Ortner. Brown segna pure una tripla in controtempo e da lì a poco Siena tocca più volte anche il +5, massimo vantaggio. Chi si aspetta la resa biancorossa però si sbaglia di grosso: Banks trova un paio di jump decisivi, Green pure appannato segna una tripla importante mentre la Montepaschi, finita la scarica di Kangur, sbaglia troppo compresa qualche conclusione ravvicinata. L’eroe di gara 5, Janar Talts, è ancora una volta strepitoso: suo il canestro con fallo che conduce Varese al pareggio a quota 80. Siena ha ancora la palla per ammazzarla ma sceglie di tirare da lontano con Moss: ferro e palla fuori a 24” dalla fine. La Cimberio va da Green che palleggia all’infinito e non sceglie meglio: tripla con Moss che lo bracca e tiro largamente fallito. C’è però una rimessa da giocare e la prova-Tv la assegna a Varese. Timeout, palla che esce per Sakota. Canestro che è game, set e match. Per il tournament però bisogna tornare a Masnago: 3-3 e palla al centro.

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