La ferrovia degli svizzeri è puntuale

Ecco lo stato di avanzamento dei lavori nei punti più significativi della futura linea transfrontaliera Mendrisio–Stabio–Varese in territorio ticinese

Lavori che procedono con puntualità, costi che rispettano i preventivi e informazioni esaurienti a giornalisti e cittadini.
Cercheremo di non cadere nel luogo comune del paradiso elvetico dove tutto funziona meglio che da noi ma è questo quello che abbiamo trovato a pochi passi dal confine italiano nella visita di cantiere organizzata per i media durante la quale le FFS hanno illustrato lo stato di avanzamento dei lavori nei punti più significativi della futura linea transfrontaliera Mendrisio–Stabio–Varese in territorio ticinese.
Con l’accompagnamento del capoprogetto Gianluca Fontana sono stati mostrati il cantiere del nuovo marciapiede nella Stazione Mendrisio, il sottopasso del nodo Puntasei, quello di Santa Margherita, il passaggio a livello di via Mulino e la nuova fermata di Stabio, l’ultima prima del territorio italiano, a pochi chilometri da dove, appena passato il confine, i lavori italiani si sono fermati.GLI ARTICOLI SULL’ARCISATE-STABIO

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I lavori svizzeri dell’Arcisate Stabio 4 di 20

A onor del vero va subito precisato che i lavori svizzeri erano di entità diversa e gli scavi necessari per la loro realizzazione sono stati circa un decimo di quelli di parte italiana. Inoltre, come precisa il capoporgetto Fontana, il grande ostacolo incontrato in Italia, cioè la presenza di arsenico, qua non si è verificato.
Nel territorio di Induno Olona e Arcisate durante gli scavi è stata rilevata la presenza di arsenico naturale nei terreni, materiale che richiede una procedura particolare di stoccaggio e, soprattutto, un luogo nei paraggi dove poterlo fare. Ed è questo che ha bloccato tutto.
Non appena scoperto il problema in Italia anche da parte svizzera sono state fatte le analisi ma non sono emersi livelli di materiali ritenuti pericolosi. A questo dobbiamo poi aggiungere che il tracciato svizzero non attraversa centri abitati rilevanti e tutta il sistema può far conto su un processo decisionale e finanziario che prima pensa a risolvere i problemi tecnici e poi, comunque, trova i finanziamenti per poterli fare.
Tolti tutti i "ma" del caso resta però un fatto: qua il lavoro di progettazione è partito da lontano, tutto è stato previsto e la data annunciata per l’apertura dell’opera verrà rispettata. A giugno dell’anno prossimo la linea entrerà in funzione e tutte le opere connesse verranno ultimate da qui a pochi mesi successivi a quella data. Tutto come concordato e tutto in costante dialogo con chi fa informazione e con la popolazione. Sono già tre le visite al cantiere fatte fino ad ora insieme alla stampa e numerose le serate pubbliche con la cittadinanza (una si svolge proprio nella sera di mercoledì 12 giugno presso la sala comunale di Stabio) e il prossimo 14 settembre ci sarà una giornata di “cantieri aperti” durante la quale per tutto il giorno potranno essere visitati i luoghi dei lavori.

INTERVISTA AL CAPOPROGETTO GIANLUCA FONTANA



I LAVORI

Da parte svizzera i lavori sono in pieno fermento. In stazione a Mendrisio sono già state completate le opere di accessibilità e di ampliamento. Lungo tutto il tracciato gli operai sono a pieno regime e molte delle opere infrastrutturali sono già realizzate. Punta d’orgoglio è la futura fermata di Stabio, in avanzata fase realizzativa, i cui rendering sono stati presentati ufficialmente oggi: la moderna fermata, realizzata accanto allo stabile della vecchia stazione, si presenta luminosa e dotata di pensiline, accessi con scale e rampe per i diversamente abili e passeggini. La struttura è inoltre provvista di parcheggi per auto, bici e di un sottopasso che collega i due lati dell’edificio ed i relativi binari.
È l’ultima fermata in territorio svizzero, poi seguendo il tracciato si incontra il ponte sul Gaggiolo. E questa è l’opera emblematica: si tratta del ponte che arriva a 30 metri dal confine, l’ultima prima del cantiere di competenza italiana che è ripartito solo pochi giorni fa ed è in grave ritardo.
Questo ha fatto sviluappare una serie di piani alternativi per permettere l’utilizzo della nuova linea anche nel caso non dovesse essere completata in Italia, ma si tratta di soluzioni provvisorie perché qua, ne sono convinti "tutta la tratta, sia svizzera che italiana, alla fine verrà completata come previsto".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Giugno 2013
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