Minacce ad Abate per il caso Uva, indagine su mail sospette

I messaggi arrivati anche al magistrato in procura. Non è chiaro se si tratti di persone realmente esistenti, o se siano stati usati trucchetti informatici. La digos aveva già denunciato intimidazioni qualche mese fa

Minacce via mail alla caselle delle utenze giudiziarie, insulti su internet e altro ancora. E’ l’indagine che ha aperto la digos di Varese su mandato della procura di Brescia, per una serie di intimidazioni giunte nei giorni scorsi al pm della procura di Varese Agostino Abate, protagonista per parte dell’accusa del caso di Giuseppe Uva.

L’operato del sostituto procuratore é contestato dalla sorella e dalla ricostruzione di alcune trasmissioni televisive. Sulla scorta delle ricostruzioni fatte in questi anni dai media è nata una campagna che, a torto o a ragione, imputa alla procura di aver trascurato alcuni elementi dell’inchiesta. Ma da qui a rivolgere vere e proprie minacce, il passo è lungo. Tuttavia, è accaduto che qualcuno ha deciso di passare all’azione (verbale) e ha inviato messaggi intimidatori giustificandoli proprio con il caso Uva.
(nella foto, il pm Agostino Abate)

La digos ha ispezionato una serie di caselle e profili e, fino a questo momento, ha lavorato per denunce contro ignoti. In realtà, le mail hanno nomi e cognomi. Ma non è chiaro se si tratti di persone realmente esistenti, o se siano stati usati trucchetti informatici che permettano di costituire email schermo, o messaggi indirizzati da finti profili personali. L’escalation è comunque preoccupante, anche perché il pm Agostino Abate è stato già oggetto di un’altra serie di minacce, questa volta sui muri della città, provenienti secondo le accuse dall’estrema destra, per un’inchiesta che riguarderebbe quegli ambienti. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Giugno 2013
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