Paolo VI: sit-in delle opposizioni contro le intitolazioni delle sale

Sabato 29 giugno Giovane Cardano, Cardanoincomune e Lega Nord manifestano contro la scelta della giunta. «Neanche consultati. Perchè non intitolarle a cardanesi?»

La casa è intitolata a Paolo VI, le tre sale interne a Ipazia di Alessandria, Sibilla Aleramo ed Elsa Morante. Secondo le opposizioni di Cardano al Campo manca qualcosa: «i cittadini cardanesi meritevoli».
Non è piaciuta a Giovane Cardano, Cardanoincomune e Lega Nord la scelta fatta dalla giunta comunale guidata da Laura Prati riguardo l’intitolazione delle tre sale della struttura. Per questo sabato 29 giugno hanno deciso di organizzare un sit-in di protesta poco prima dell’inaugurazione della casa, intorno alle 14.30.
Non è il valore dei nomi che Giacomo Iametti (il primo ad aver pensato al sit-in), Michela Marchese e Loris Bonato mettono in discussione, ma il metodo. «Non c’è stato nessun tipo di coinvolgimento dei consiglieri comunali, non ci è stato chiesto di proporre nomi o dare un parere su quelli proposti». Ma la critica è anche nel merito della scelta. «Perchè tre persone che non appartengono alla storia di Cardano quando ci sono molti cittadini meritevoli che avrebbero meritato un giusto riconoscimento?».

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Iametti di Giovane Cardano fa un ragionamento complessivo. «C’era un accordo anche con altri consiglieri della maggioranza per non cambiare il nome della struttura, ormai conosciuta come Paolo VI. Ma si poteva rimediare con l’intitolazione della sale invece che scegliere tre persone che non appartengono alla nostra storia. È un errore grossolano».
I nomi ipotizzati (anche dall’ex assessore Enrico Tomasini in una riflessione su questo stesso tema) sono quelli di Enzo Milani o della famiglia Usuelli (in questo caso, due le persone di spicco: la maestra Usuelli e il dottor Usuelli). «Non è possibile fare una cosa del genere – commenta il leghista Bonato -: è una mancanza di rispetto verso i cardanesi. E la dice lunga sull’autorità che la sindaca sta dimostrando». 
I malumori però non si limitano solo alle intitolazioni, ma più in generale al futuro della Paolo VI. «A gennaio 2013 – spiega Marchese di Cardanoincomune – ho chiesto la convocazione della commissione territorio per un sopralluogo ed è stata convocata solo in aprile. Ho fatto lo stesso per la commisisone servizi alla persona per capire meglio le ipotesi sul futuro, ma non c’è stata risposta. La sensazione è che la casa non avrà lo stesso stile che era stato ipotizzato in origine».

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Pubblicato il 27 Giugno 2013
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