Sposi Vip in Collegiata, salta la festa dei bambini “Borgo dei Balocchi”
Il 22 giugno si sposa il figlio di La Russa nell’antica chiesa, con 500 invitati e nomi illustri. Il sindaco valuta l’annullamento o lo spostamento della festa per i più piccoli, ma insorgono i genitori: “Non vogliono sfigurare davanti ai potenti”
Un matrimonio “vip” potrebbe far annullare la festa dei bambini. Accade a Castiglione Olona dove da mesi è in programma l’iniziativa chiamata “Borgo dei Balocchi”, voluta dall’amministrazione comunale, organizzata da diverse associazioni cittadine, con il patrocinio di molte realtà come Comune, Agenzia del Turismo, Regione, Provincia. Il tutto dedicato ai bambini, in programma per il 22 giugno.
Nello stesso giorno, però, hanno deciso di sposarsi in paese, per la precisione nella bella cornice della Collegiata, Geronimo La Russa (figlio del parlamentare) e Patrizia Silini. Il comune decide quindi di valutare, per una questione di ordine pubblico, l’annullamento o lo spostamento della manifestazione dedicata ai bambini, visto che allo sposalizio sembra vi siano 500 invitati, tra cui anche Silvio Berlusconi.
La decisione ha però provocato le ire degli organizzatori: «L’idea da cui è partita l’iniziativa era quella di restituire le vie del borgo ai bambini, organizzando intrattenimenti, laboratori, attività ricreative e culturali – racconta Alessandro Madron, presidente dell’associazione Genitori in Branda -. A questo scopo da mesi le associazioni si ritrovano, su stimolo dell’assessorato alla cultura e con il coordinamento degli uffici preposti, per pianificare al meglio le attività. Da tempo è stato anche deciso che l’evento si sarebbe svolto il 22 giugno 2013, dalle 15 alle 19 e nelle scorse settimane sono stare approntate le locandine, quella definitiva è stata data alle stampe il primo giugno scorso».
Poi la sorpresa di questi giorni, con la notizia delle nozze del figlio dell’ex ministro della difesa, con numerosi invitati, tra cui anche l’ex presidente del consiglio. «Il sindaco del paese, Emanuele Poretti, deve aver pensato che un simile parterre de roi, degno delle località più chic, richiedesse un trattamento particolare – prosegue Madron -. Preoccupato dalla concomitanza dei due eventi ha chiesto un consulto ai rappresentanti delle forze dell’ordine e il 10 giugno, dopo una visita alla Questura di Varese, è tornato in paese con il verdetto: i bambini in centro storico non ci possono stare. Meglio blindare il paese e tenere tutti fuori».
«Non potevo dire “no” al matrimonio semplicemente perché si sposano in parrocchia. Non potevamo saperlo prima e anche io ne sono venuto a conoscenza da poco – spiega il sindaco Emanuele Poretti -. Voglio precisare che ad oggi la manifestazione non è ancora stata annullata, ma logicamente dovremo prevedere come poter gestire la situazione. Non c’è ancora nessun divieto di ordine pubblico da parte della Questura, ma arriverà sicuramente a ridosso dell’evento. Stiamo studiando se è possibile spostare la manifestazione dei bambini al Castello di Monteruzzo e alla Corte del Doro, e terminato il matrimonio poter tornare nel borgo antico. Ci stiamo solo muovendo di anticipo perchè il provvedimento della Questura arriverà sicuramente».
I genitori che hanno organizzato la manifestazione non ci stanno e spiegano che «non si vogliono pronunciare sentenze contro gli sposi. Loro, ne siamo certi, non hanno mai chiesto di spostare o sospendere l’iniziativa “Borgo dei balocchi”. Tutti, anche quelli con cognomi importanti e amici illustri, hanno diritto di viversi in serenità il proprio momento – proseguono dall’associazione -. Quello che si contesta è il sistema che porta un’amministrazione comunale a scegliere di tutelare l’interesse privato di una coppia di sposi, preferendolo a quello pubblico dei cittadini di poter fruire del proprio paese. Un sistema nel quale è più forte il desiderio di non sfigurare davanti ai potenti rispetto a quello di regalare uno spazio di gioco ai bambini. Un sistema nel quale è possibile frustrare lo sforzo di diverse associazioni che in maniera appassionata e disinteressata si sono messe al servizio della comunità, senza farsi scrupolo di chiedere loro di farsi da parte e lasciare libero il passaggio».
Leggi anche: La replica della famiglia La Russa
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