Sempre più spesso ci si trova ad avere a che fare con persone che non rinunciano al cellulare. Costantemente alla ricerca della pagina da condividere su Facebook, ripetutamente assorti nel controllo delle e-mail, reiteratamente connessi a Twitter; spesso non si rendono conto di quanto possa essere irritante per il loro interlocutore trovarsi faccia a faccia con questo tipo di comportamenti. Il telefono si trasforma da alleato dell’uomo, a zavorra che limita sempre più la socializzazione.
Recentemente questo fenomeno è stato battezzato col nome di “
phubbing”, un neologismo coniato proprio per indicare coloro che
snobbano le conversazioni, prediligendo l’intrattenimento da smartphone. Un modo per liberarci da questa nuova tendenza esiste ed è stato individuato da un
gruppo di australiani che hanno lanciato l’iniziativa “Stop Phubbing”.
Concretamente si tratta di smascherare i phubber usando le loro stesse armi, ovvero scattando loro una foto e postandola su Twitter. Il creatore della campagna, Alex Haigh, 23 anni di Melbourne, ha spiegato che, mentre stava chiaccherando con un gruppo di amici, è nata l’esigenza di fare qualcosa contro quanti usano troppo il cellulare mentre sono in compagnia. Da lì il via all’iniziativa “Stop phubbing” con apertura della relativa pagina Facebook”.
A essere stati pizzicati non solo persone comuni, ma anche Very Important People, come Elton John e David Furnish, Victoria Beckham e Jay-Z.
Il cellulare ha trasformato la nostra vita; ci permette di essere reperibili 24 ore su 24, di avere a portata di mano una conoscenza infinita e di superare i limiti precedentemente imposti dallo spazio e dal tempo, ma questo non è sempre positivo. Infatti, soprattutto fra i giovanissimi, gli esperti hanno individuato il rischio che il telefonino possa diventare un sostituto della comunicazione e delle relazioni reali, idealizzando colui che sta all’altro capo di questi scambi, proprio perché non lo possiamo vedere davanti a noi.
Un sondaggio condotto dal “Sunday Times” sulla popolazione inglese ha portato alla luce un dato allarmante: un terzo degli intervistati si dichiara un “phubber”, oltre un quarto ha ammesso di rispondere al telefono anche durante una conversazione faccia a faccia, e il 16% di controllare i social network più di dieci volte al giorno.
E noi italiani come viviamo il rapporto con le nuove tecnologie? Secondo dati Istat, il 77% della popolazione utilizza il cellulare, con la percentuale che schizza al 90% se si prende in considerazione la popolazione compresa tra 15 e i 45 anni. Fra le varie motivazioni che ci spingono a un utilizzo così intensivo, al primo posto si trovano ragioni famigliari, seguono ragioni di lavoro e di sicurezza personale.
La soluzione è cercare di non permettere allo smartphone di trasformarci in persone insensibili agli stimoli esterni e incapaci di sostenere una conversazione con i nostri amici. Non facciamoci dominare dalla tecnologia, ma dominiamola. E qualche volta proviamo a lasciare l’onnipresente cellulare a casa!
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