C’è la crisi, ma il trasporto ferroviario merci “tiene”
L'operatore strada-rotaia Hupac, che ha uno dei suoi scali più importanti a Busto Arsizio, rilancia anche l'appello: "Investire in ferrovie, si rischia di vanificare il supertunnel svizzero Alptransit"
La crisi riduce i movimenti di merci, ma il traffico ferroviario dal Nord Europa all’Italia non diminuisce, almeno per la Hupac che ha uno dei suoi scali più importanti tra Busto Arsizio e Gallarate. Nel primo semestre del 2013, l’operatore intermodale svizzero ha registrato infatti un volume di traffico stabile nonostante la congiuntura debole e la forte pressione concorrenziale della strada: con un volume di 327.366 spedizioni stradali nel traffico combinato. Hupac ha potuto mantenere sostanzialmente invariato il proprio volume di trasporti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Pur con le preoccupazioni che riguardano il mercato italiano, per i prossimi mesi Hupac si attende una situazione di traffico invariata. Hupac sottolinea però, nell’attuale contesto recessivo, l’aumento dei costi ferroviari a fronte di costi stradali tendenti al ribasso. «Il sistema ferroviario deve fare tutto il possibile per garantire che la produttività aumenti ulteriormente», chiede Bernhard Kunz, direttore di Hupac. «I processi fra trazione, terminali e domanda del mercato devono essere integrati in modo ottimale. Vi sono ampi margini di miglioramento che vogliamo sfruttare insieme ai nostri partner».
In questa situazione, Hupac torna a lanciare un messaggio all’Italia per l’accessibilità ferroviaria, in vista del completamento del supertunnel del Gottardo (l’Alptransit) che aumenterà le possibilità di trasporto merci: per questo l’operatore ferroviario ribadisce anche oggi l’importanza di prevedere l’estensione del "corridoio dei 4 metri" (altezza delle gallerie e dei ponti maggiorata per trasporto container) fino ai terminal a sud via Luino e Chiasso, tra cui Busto Arsizio e Desio. Opere di grande importanza, per cui non vi sono concrete previsioni, pur in una Lombardia dove si investe in grandi opere stradali: il pre-finanziamento dei lavori di costruzione in Italia, dice Hupac, è necessario per sfruttare al più presto il potenziale di valore aggiunto. «Senza un adeguamento delle linee fino ai terminal in Italia, l’utilità economica del progetto si annulla sull’intero corridoio». Insomma, non c’è più tempo da perdere.
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