Imu, l’esultanza dei politici i dubbi delle imprese

L'abolizione dell'imposta municipale unica fa discutere: i partiti di governo esultano per un risultato che allunga la vita all'esecutivo, mentre alcune associazioni di categoria sollevano dubbi

Luca Marsico, consigliere regionale del Popolo della Libertà:  «Con la decisione presa dal Consiglio dei Ministri di ieri di procedere all’abolizione dell’Imposta Municipale Unica (IMU) si è dato attuazione ad un punto fondamentale del patto fondante l’esecutivo nazionale e, si è altresì mantenuta la parola data agli elettori del Popolo della Libertà nel corso dell’ultima campagna elettorale. Un provvedimento che consegna, perciò, sia maggior fiducia che benefici economici alle famiglie italiane, non tassando un bene prezioso qual è la prima casa di abitazione».
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Mauro Colombo, direttore di Confartigianato imprese Varese: «Il provvedimento del Governo sulla soppressione dell’IMU non ha rimosso il carico fiscale sulle imprese. Gli immobili destinati a finalità produttive non hanno beneficiato dell’esenzione dell’IMU, ma solo di una detassazione sul calcolo ai fini della dichiarazione dei redditi. L’IMU pagata rimane indeducibile per il calcolo dell’IRAP.

Restano anche alcune domande
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– Come sarà compensato il taglio dell’IMU sulla prima casa se non si provvederà a realizzare tagli significativi sulla spesa pubblica?
– Il gettito IMU del 2012 è stato alimentato per il 39,1% dalle imprese sulle quali il 50,6% dei Comuni avevano applicato un aumento delle aliquota di base. Nella media nazionale l’aliquota sugli immobili produttivi aveva raggiunto il 9,4 per mille, contro il valore base di 7,6 per mille.
– Assisteremo ad un ulteriore aumento di queste aliquote per compensare la riduzione del gettito sulla prima casa?
– La Service Tax, che verrà introdotta nel 2014, prevedrà questa “novità” per le imprese?
Questa nuova imposta accorperà la gestione dei rifiuti urbani (TARI, ex TARES) con la copertura dei servizi indivisibili (luce, strade, etc.) e sostituirà l’attuale IMU.
– Le aliquote saranno commisurate alla superficie nel rispetto del rispetto del principio comunitario che “chi inquina paga”?
– Sarà mantenuto l’obbligo di copertura integrale dei servizi a carico dei Comuni?
Tra tanti i dubbi e punti da chiarire una cosa è certa: ancora una volta non si è provveduto a dare indicazioni e linee guida su come razionalizzare la spesa pubblica e i servizi locali, ma si è preferito re-introdurre, sotto una nuova veste, un sistema di tassazione locale che mantiene inalterato il carico fiscale complessivo (anzi, rischia di aumentarlo con il taglio dell’IMU sulla prima casa) e lascia ampi margini di discrezionalità alle Amministrazioni locali. Con il rischio che, ancora una volta, restino sempre le imprese a sostenere il peso fiscale maggiore.

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Antonio Boselli presidente Confagricoltura Lombardia – «La definitiva cancellazione della tassa per il 2013 è frutto dell’intesa azione di pressing svolta da Confagricoltura sul Governo in questi mesi. Siamo molto soddisfatti perché le ragioni espresse da Confagricoltura congiuntamente alle altre sigle associative riunite nel coordinamento di Agrinsieme hanno trovato pieno accoglimento, portando ad un risultato del quale se ne gioveranno tutte le imprese agricole»
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Damiano Di Simine presidente di Legambiente Lombardia e Paolo Petracca presidente delle Acli milanesi si sono rivolti direttamente al Comune di Milano – «Chiediamo il massimo sforzo per mitigare gli effetti della manovra fiscale sulle categorie sensibili, alleviando le maggiorazioni di oneri a carico delle famiglie numerose e mettendo a punto strumenti che premino i comportamenti virtuosi nell’accesso ai servizi, che si tratti di trasporti, rifiuti o consumi idrici e energetici. Siamo estremamente preoccupati perché le scelte di queste ore, se assicurano l’esenzione fiscale per i patrimoni individuali costituiti dalle abitazioni di proprietà, rischiano invece di mettere in discussione la disponibilità e l’accessibilità dei servizi collettivi, un bene comune da cui dipendono coesione sociale e responsabilità civica. L’amministrazione ha già fatto scelte nella giusta direzione, ma il rischio, di fronte alle ultime decisioni del Governo, è che risultino insufficienti. Di fronte al prevedibile aumento di oneri per i servizi collettivi  ccorre che le municipalità si attrezzino affinché tasse e tariffe, oltre ad essere eque e adatte a coprire i costi di servizi più efficienti di quelli attuali, servano anche come leva in grado di indurre comportamenti virtuosi e utili all’intera comunità».

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Pubblicato il 29 Agosto 2013
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