Letta-Napolitano: il chiarimento sarà alle Camere

Finito l'incontro Letta-Napolitano: il Parlamento è la sede di ogni risolutivo chiarimento.Una giornata di dichiarazioni "a effetto". Letta: Pregata per l'Italia. Alfano: Sarò diversamente berlusconiano. Grillo: mandiamoli tutti a casa

Finito l’incontro Letta-Napolitano. Il Parlamento è la sede di ogni risolutivo chiarimento. L’incontro – di circa un’ora e mezza al Quirinale tra Enrico Letta e Giorgio Napolitano conferma la necessità di un passaggio parlamentare dopo la crisi di governo. "E’ stata attentamente esaminata la situazione che si è venuta a creare a seguito delle dichiarazioni del Presidente Berlusconi e delle dimissioni rassegnate dai ministri del PdL in adesione a quell’invito. Il succedersi nella giornata odierna di dichiarazioni pubbliche politicamente significative dei ministri dimissionari, di vari esponenti del PdL e dello stesso Presidente Berlusconi ha determinato un clima di evidente incertezza circa gli effettivi possibili sviluppi della situazione politica. Da ciò il Presidente del Consiglio ha tratto, d’intesa con il Presidente della Repubblica, la decisione di illustrare in Parlamento – che è la sede propria di ogni risolutivo chiarimento – le proprie valutazioni sull’accaduto e sul da farsi". "Il Presidente del Consiglio concorderà la data dei dibattiti con i Presidenti delle Camere", conclude la nota.  

La giornata di oggi

Nel frattempo anche Berlusconi ha rifatto sentire la sua voce. Parlando a Studio Aperto l’ex premier ha affermato che "domani decideremo insieme la linea ma sono assolutamente certo che nulla e nessuno ci dividerà e spero che alle prossime elezioni i moderati italiani sapranno restare uniti". Il leader del PDL punta quindi dritto alle elezioni anticipate anche se, in un messaggio pubblicato sul sito di Forza Italia pochi minuti prima del suo intervento, aveva affermato che "se il governo proporrà una legge di stabilità realmente utile all’Italia, noi la voteremo". Anche perchè Berlusconi ricorda anche che le dimissioni dei suoi parlamentari e quelle dei ministri non sono ancora state ufficializzate ma "sono state consegnate a me". Ma all’interno del partito il fronte di chi dissente dalla linea di Berlusconi si arricchisce di nuovi membri. "Se pervarranno gli estremisti io sarò diversamente berlusconiano" è quanto ha affermato il segretario del PDL nonchè vice premier Angelino Alfano. E anche i ministri Lupi, Quagliariello e Lorenzin sono sulla stessa linea mentre diversi parlamentari starebbero già pensando di ritrattare la loro lettera di dimissioni.

Anche Beppe Grillo nel pomeriggio ha parlato durante una manifestazione a Paderno Dugnano. Incontrando i giornalisti ha ribadito la linea ormai nota del suo partito: "Dobbiamo tornare ad elezioni, mandare a casa tutta questa gente e rifare questo Paese con un governo a 5 Stelle". Proprio per questo motivo il leader del Movimento 5 Stelle chiude a qualunque tipo di alleanza con altri partiti ma strizza l’occhio agli elettori scontenti di PD e PDL: “Io voglio parlare ai venti milioni di personaggi che hanno votato ancora il Pd e il Pdl. Se continuate così il Movimento se ne va. Se non ci votate io mi tiro fuori". Nel frattempo, sul suo blog ha pubblicato un post che continua la crociata dei pentastellati contro il Presidente della Repubblica: "L’impalcatura costruita da Napolitano a colpi di rielezione, di saggi comprati al mercato della politica, di gestione presidenziale del Parlamento, è crollata". A causa di questa situazione Napolitano dovrebbe rassegnare le sue dimissioni perchè "E’ a lui che dobbiamo questo impasse. Alle sue alchimie va attribuito lo sfacelo istituzionale attuale".

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Pubblicato il 29 Settembre 2013
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