Don Mazzi firma l’accordo con il Comune: “Gallarate città di grandi potenzialità”

Exodus prende in gestione Villa Calderara, edificio comunale che sarà ristrutturato a spese della Fondazione, ospiterà attività educative, socio-assistenziali e formative e sarà aperto a tutta la città

Exodus e Comune di Gallarate fanno ripartire il recupero di Villa Calderara a Cedrate e aprono una nuova fase della presenza della Fondazione di don Antonio Mazzi in città: è stata firmata nella mattina di oggi, 1 ottobre, la convenzione che regolerà i rapporti tra Comune e Exodus per la ristrutturazione e la gestione di villa Calderara. L’immobile, proprietà dell’ente pubblico, pressoché inutilizzato per anni e rimesso in funzione per l’accoglienza dei profughi provenienti dalla Libia, ospiterà attività a carattere educativo, formativo e socio-assistenziale. La Fondazione gestirà la maggior parte degli spazi interni e si occuperà dell’ampio giardino.  La villa ospiterà anche due alloggi con cui i Servizi Sociali del Comune potranno fare fronte a situazioni di emergenza abitativa.  Il documento è stato sottoscritto dal segretario generale del Comune, Maristella Morri, e dal fondatore di Exodus, don Antonio Mazzi (nella foto con sindaco e assessora ai servizi sociali Margherita Silvestrini). «Exodus esiste da 30 anni e a Gallarate è presente da 15» ha commentato don Mazzi. «Ora, a villa Calderara, si potrà utilizzare una sede importante e bella da usare per tutto ciò che è prevenzione, per un’azione a favore della “normalità”». «Abbiamo superato non poche difficoltà – ha dichiarato il sindaco, Edoardo Guenzani – ma siamo soddisfatti perché una villa a lungo inutilizzata e in parte venduta a privati ospiterà un’opera meritoria, un aiuto al tessuto sociale. In generale, l’operazione si inserisce nelle collaborazioni con realtà esterne all’ente pubblico, collaborazioni sempre più necessarie per rispondere alle esigenze crescenti del territorio».

Villa Calderara viene affidata a Exodus a titolo oneroso. La Fondazione si farà carico di ristrutturazione e adeguamento. Le spese sostenute saranno scomputate da quelle di affitto. Exodus provvederà anche al pagamento delle utenze, con eccezione per i due appartamenti. Il Comune potrà decidere, d’accordo con l’affidatario, di utilizzare gli spazi per propri eventi. La convenzione scadrà fra 10 anni e potrà essere rinnovata per altri 10. Sarà costituita una Commissione Paritetica tra Comune e Fondazione, a scopo consultivo. L’organismo si rinnoverà ogni 3 anni. Ne faranno parte l’assessore ai Servizi Sociali, 3 rappresentanti di Exodus e 3 nominati dai gruppi consiliari (uno indicato dalle forze di minoranza).  L’azione di Exodus si svilupperà lungo si linee principali: Centro d’ascolto, con particolare riguardo per genitori e famiglie. Formazione e supporto educativo, anche in collaborazione con parrocchie e realtà associative. Progetto Kairos per adolescenti in difficoltà e genitori, con incontri e spazi di confronto. Azione di contrasto alla dispersione scolastica, in collaborazione con le scuole.
Creazione di un centro studi e di un “archivio multimediale” sulla famiglia e sull’adolescenza per la prevenzione del disagio. Progetto di convivialità, con utilizzo degli spazi per iniziative formative, feste, matrimoni “solidali”.

 Le foto – Villa Calderara, storica villa di proprietà comunale

«Gallarate è una città strategica – ha detto ancora don Mazzi – con tutte le contraddizioni di una città che ha potenzialità da capoluogo senza esserlo, con un’industria ma anche con povertà e fragilità». Questa nuova presenza di Exodus punta tutto sulla prevenzione del disagio, una situazione che secondo don Mazzi riguarda italiani e stranieri in misura simile, anche se «sono più a rischio gli adolescenti italiani che non quelli stranieri». E di fronte alle comprensibili preoccupazioni e alle sirene che di tanto in tanto denunciano situazioni ormai fuori controllo, don Mazzi mette tutta la sua speranza, da cristiano e da operatore che conosce il disagio: «Oggi non c’è un’emergenza a Gallarate, neanche con gli stranieri: Gallarate non è una città così problematica, è una città che è esplosa anche nelle sue potenzialità. Pensate alla quantità di studenti che arrivano qui ogni giorno… Ma è anche una città che ha una forte rete di associazionismo e volontariato».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Ottobre 2013
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