Due varesini tra le grandi speranze italiane del volante

Raffaele Marciello è già nel giro della Ferrari Academy e dei campionati europei, Alessio Rovera ha vinto all'esordio sulle monoposto. E il mondo dei motori sogna per loro un futuro di primo piano

Un bell’articolo uscito sul Corriere dello Sport con titolo "Generazione rinascita Italia" ha portato alla ribalta nazionale quattro giovani piloti che puntano a un futuro da protagonisti nel mondo dell’automobilismo. Due sono meridionali, il pugliese Vittorio Ghirelli e il calabrese Antonio Fuoco, ma gli altri due (quindi il 50% dei segnalati!) battono bandiera varesina, Raffaele Marciello e Alessio Rovera. "Lello", 19 anni ancora da compiere, è nato nel dicembre ’94 a Zurigo, arriva dal confine (e cioé dalla svizzera Caslano) ma ha licenza italiana con l’Aci Varese. Rovera invece è varesino doc ed è più giovane di sei mesi, essendo nato nel giugno del ’95.
Strade diverse, le loro, per avvicinarsi al successo: il sogno comune è – naturalmente – quello di arrivare in Formula Uno dove gli italiani scarseggiano da tempo e ora sono spariti, con la sola eccezione del comasco Valsecchi che è terza guida (quindi non corre mai…) della Lotus.

MARCIELLO, BOY IN RED – Tra gli appassionati il suo nome non è nuovo: Raffaele "Lello" Marciello si è già fatto notare da diverso tempo sulle piste europee, tanto che già dal 2010 è stato inserito nel programma della Ferrari dedicato ai giovani talenti. Marciello è tutt’ora uno dei ragazzi di punta del Ferrari Driver Academy grazie al quale ha avuto l’occasione di partecipare a test e gare di livello internazionale. In queste ore "Lello" sta vivendo una vigilia importante: nel prossimo fine settimana a Vallelunga si disputerà la penultima tappa del campionato europeo Fia F.3 in cui l’italoelvetico è in testa alla classifica. Persa un’occasione a Zandvoort, Marciello punta sul circuito italiano per respingere l’assalto dello svedese Rosenqvist e avvicinarsi a un titolo di enorme importanza. «A Vallelunga bisognerà essere perfetti, lottare costantemente per la prima posizione e soprattutto non commettere alcun errore: in una fase così delicata della stagione rischierebbe di complicare la volata per il titolo 2013» spiega alla vigilia dell’appuntamento. Al termine del campionato per lui sono pronti altri test che lo porteranno ad Abu Dhabi, dove proverà una vettura di GP2, sempre in accordo con la Ferrari Academy. Non una novità per uno che, negli scorsi inverni europei, è andato fino in Nuova Zelanda per continuare a correre, allenarsi e migliorarsi. E chissà che il 2014 non porti in dote un ulteriore salto verso l’alto, sempre sotto l’egida della "rossa" di Maranello. Una "benedizione" mica da poco. (Il sito di Raffaele)

ROVERA, LA SORPRESA – Da un giramondo come Marciello a un casbenatt purosangue; Alessio Rovera è il nome nuovo dell’automobilismo italiano, anche rispetto ai giovanissimi colleghi. Già, perché un anno fa il varesino correva ancora con i kart e nella stagione d’esordio sulle monoposto ha vinto un titolo nazionale di rilievo, quello della Formula Abarth sotto l’egida dell’Aci-Csai. «I test di inizio stagione furono positivi, ma di certo non mi aspettavo di vincere subito un campionato così importante» spiega Rovera a VareseNews a dieci giorni dalla gara conclusiva di Monza, ininfluente per la vittoria finale perché il suo primo posto è già matematicamente in cassaforte. Grazie a questo risultato Alessio si appresta a partecipare ad alcuni test (probabilmente a Jerez) con una vettura AutoGp, monoposto da 550 cavalli e 3.400 di cilindrata con cui si disputa un campionato appena inferiore alla Gp2. Rovera è un campioncino fatto in casa: a seguirlo c’è papà Sergio (un passato in F.3) che porta in dote uno sponsor, ma anche il marcho Paul&Shark sta credendo in lui. Per l’anno prossimo il programma non è ancora fatto, ma è probabile che Alessio gareggi nel campionato italiano di Formula Renault 2000, serie che vede una partecipazione agguerrita anche dei piloti stranieri. Poi si vedrà: «Certi accostamenti fanno piacere – dice ripensando agli articoli di giornale che parlano di lui – Io tengo i piedi per terra e continuo ad ammirare Lewis Hamilton, il pilota di Formula Uno che più mi piace per la sua aggressività di guida». (Il sito di Alessio)

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Pubblicato il 10 Ottobre 2013
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