Fontana sul Patto di stabilità: “Dal Governo troppi rinvii”

Comuni lombardi hanno in cassa 6 mld ma non possono spenderli' è quello che denuncia il presidente lombardo di Anci, il sindaco di Varese Attilio Fontana

«Finora sul Patto di stabilita’ il governo ha praticato la politica dei rinvii, che francamente sono stati troppi. Giovedi’ prossimo parte finalmente la Commissione per la finanza pubblica degli enti locali, di cui faccio parte, e credo che questa sia l’ultima occasione per cambiare rotta sul Patto»: lo afferma all’ANSA il presidente di Anci Lombardia e sindaco di Varese Attilio Fontana, che ribadisce che una revisione del Patto di stabilita’ «Sarebbe a costo zero per lo Stato». Una proposta che «certamente non risolverebbe le difficolta’ dei Comuni, ma comunque migliorerebbe la situazione» secondo Fontana sarebbe la regionalizzazione del Patto, attraverso il quale «gli obiettivi verrebbero fissati da ogni singola Regione, che a sua volta li fissa con Comuni e Province  – spiega l’esponente Anci –  E’ una proposta, e spero che venga presa in considerazione». Del resto, aggiunge, «a suo tempo avevamo chiesto al governo di non applicare il Patto sui Comuni con meno di 5mila abitanti, col risultato che si sono accorti che il plafond di queste realta’ nel 2013 e’ stata superiore a quella del 2012, dimostrando quindi ancora una volta che l’esecutivo non e’ in grado di programmare».

L’astrusita’ del Patto di stabilita’, prosegue Fontana, si comprende bene «se si prende atto che in questo momento i Comuni lombardi hanno in cassa 6 miliardi di euro che potrebbero essere spesi domattina per progetti gia’ approvati e finanziati e che invece debbono rimanere fermi». Nel resto dell’Europa, ribadisce il presidente di Anci Lombardia, «il Patto di stabilita’ viene fissato solo per lo Stato centrale, mentre gli enti locali sono obbligati a rispettare l’equilibrio di bilancio». Sulla possibilita’ che anche l’Italia, a partire dal 2015, possa applicare in questo modo il Patto, Fontana risponde ponendo un’altra domanda: «ma perche’ mai dovremmo aspettare ancora quando si potrebbe fare subito?».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Ottobre 2013
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