Il cantiere dell’Insubria preoccupa Legambiente

“ll nuovo quartiere universitario è un’occasione per il territorio. Necessario però il dialogo con i residenti della zona e la cittadinanza attiva”

Il cantiere del nuovo campus universitario potrebbe mettere a rischio la vivibilità del quartiere Bizzozero? Legambiente è preoccupata, per questo problema, e anche per il futuro uso smodato dell’auto privata, se non sarà programmata una più decise mobilitò urbana pubblica. Il presidente dell’associazione varesina Dino De Simone ha scritto al rettore: «A seguito dell’apertura di nuovi cantieri per la realizzazione della sede universitaria nell’area di via Monte Generoso, ed all’annuncio dell’abbandono della sede di Via Ravasi, abbiamo avuto numerose sollecitazioni da parte di nostri soci e cittadini dei quartieri di Bustecche e Bizzozero in merito all’impatto della realizzazione del Campus universitario, sia per quanto riguarda, da un lato, gli aspetti della accessibilità, ad oggi affidata soprattutto all’utilizzo dell’auto privata e, dall’altro, della dotazione di aree verdi che rischia di essere pregiudicata irrimediabilmente».

 Inizia così la lettera verso il Rettore dell’Università dell’Insubria Coen Porisini. L’associazione ambientalista rende ora pubblica la missiva, allo scopo di sollecitare un dialogo tra la stessa Università, il Comune e gli abitanti dei due quartieri della città.

I temi della mobilità e del consumo di suolo stanno infatti a cuore a molti residenti della zona, che si sono rivolti al Cigno Verde per rafforzare la propria voce. Il nodo dolente riguarda soprattutto la pianificazione ad opera del Comune: «Come vi è ben noto l’Amministrazione Comunale sta, finalmente, redigendo il Piano di Governo del Territorio, e nella bozza di Documento di Piano non vi è riscontro del tema della nuova sede universitaria, cosa che genera non poche perplessità».

 Nel testo firmato dal presidente del circolo Dino De Simone si sottolinea l’importanza del ruolo dell’Ateneo e la necessità di un processo partecipato e condiviso per il futuro dell’area in questione: «Il nuovo quartiere universitario rappresenta senz’altro un’occasione importante per proporre un intervento di qualità capace di aprire la strada ad una nuova attenzione ai temi ambientali, del paesaggio, dell’integrazione tra città e natura cui l’Università fornisce un prezioso contributo scientifico e culturale che auspichiamo possa tradursi in un modello applicato sul territorio».

 Da qui la discesa in campo di Legambiente: «Ci rendiamo disponibili a promuovere iniziative dicoinvolgimento dei cittadini e del mondo associativo sulle tematiche dell’assetto futuro della città e del quartiere, a partire dalle esigenze di sviluppo dell’Ateneo Varesino, che certo ha interesse a dialogare con la città e trovare nuove prospettive nella collaborazione con la cittadinanza attiva».  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Ottobre 2013
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