La protesta dei bancari, in piazza per il contratto

I lavoratori incroceranno le braccia per tutta la giornata di giovedì 31 ottobre in segno di protesta contro la decisione dell'Abi di disdire il contratto collettivo nazionale

Una giornata di sciopero generale contro la disdetta anticipata del contratto collettivo nazionale da parte dell’Abi, l’associazione delle banche italiane. Anche i bancari varesini incroceranno le braccia per tutta la giornata di oggi, giovedì 31 ottobre. E mentre a Roma e a Milano si terranno due flash mob con cortei e sit in a Varese è stato organizzato un presidio in piazza San Vittore per spiegare ai cittadini le ragioni della presa di posizione. Per tutto il giorno gli sportelli bancari resteranno chiusi in segno di protesta contro «l’assurdo, maldestro e deleterio gesto di rottura compiuto dalle banche in assoluto dispregio della prassi di quella concertazione tra le parti che ha consentito agli istituti di credito, negli anni, di superare anche le fasi più critiche di trasformazione e a lavoratori e lavoratrici di tutelare al meglio occupazione e condizioni di lavoro».
Lo sciopero è promosso, in modo unitario, da tutte le sigle sindacali della categoria. È la prima volta che i bancari scenderanno in piazza per manifestare un dissenso di questa portata. Il momento, tra l’altro, è molto delicato: sul territorio varesino si sono appena concluse le assemblee che in 38 appuntamenti hanno coinvolto la totalità degli sportelli e raggiunto l’80 per cento dei lavoratori. «L’incontro – spiegano i sindacati – fa registrare un clima di crande preoccupazione per questo inaspettato inasprimento di posizioni. Le incertezza sul mantenimento del Fondo di Solidarietà (l’ammortizzatore sociale dei bancari), apre un serio dibattit in ordine al turn-over che rischia battute di arresto ancora più marcate. I bancari varesini, già ossessionati dai pesanti piani industriali, respingono al mittente ulterori richieste di sacrificio. Attendono piuttosto che dall’alto arrivino esempi di sobrietà e un ritorno al modello tradizionale di fare banca, vicino alle imprese, alle famiglie e ai lavoratori. Il benessere delle banche equivale al benessere dei lavoratori e delle loro famiglie».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Ottobre 2013
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