Malpensa dimezza i tempi per le merci e si prepara a Expo

Netto taglio dei tempi con lo sportello doganale unico. Prima gli operatori dovevano presentare fino a 68 richieste di autorizzazioni ad altre 18 amministrazioni

La svolta era auspicata e, se pensiamo ad Expo, era imprescindibile. Lo sdoganamento delle merci a Malpensa subisce un netto taglio di tempi e metodi con lo sportello doganale unico. Chiariamo: fino a ieri la procedura per effettuare molte operazioni di import/export per le merci di passaggio dallo scalo aeroportuale era molto complessa. Nel caso di merci soggetti a più controlli da parte di diversi enti autorizzativi, gli operatori dovevano presentare, oltre alla dichiarazione doganale, fino a 68 istanze (richieste di autorizzazioni) ad altre 18 amministrazioni (tra cui per esempio il Ministero della Salute, Sanità Aerea e Ufficio Veterinario, il Ministero Agricoltura e Foreste con Agrim, Agrex, Corpo forestale Citef, Agecontrol, Unioncamere) trasmettendo a ognuna informazioni e dati spesso identici o simili nella sostanza per ottenere le autorizzazioni, i permessi, le licenze ed i nulla osta necessari, nella grande maggioranza dei casi rilasciati su carta. E ad aggravare l’iter c’era anche il fatto che in assenza di un efficace coordinamento tra le amministrazione coinvolte nel processo di sdoganamento, costi e tempi della frammentazione ricadevano sulle imprese.

Ora, con l’introduzione della digitalizzazione dello sportello unico doganale grazie all’agenzia delle dogane e a Sea, si ottiene un risparmio di tempo di sdoganamento fino al 50%: se prima si ragionava in termini di giorni per le tempistiche necessarie, adesso si può parlare di poche ore fino a qualche minuto a seconda della tipologia delle merce. 
Dopo le sperimentazioni effettuate nei porti e aeroporti minori (quali i porti di Ravenna, Civitavecchia, Venezia e Napoli e negli Aeroporti di Venezia e Napoli), il processo di semplificazione doganale per l’import e l’export viene introdotto a Malpensa, il più grande scalo cargo italiano, quarto in Europa, con traffico merci cresciuto del 2,4% tra gennaio e agosto 2013 in controtendenza alla media di -1.9% del settore. Qui operano in tutto 15 vettori all Cargo, di cui il primo è il Gruppo Cargolux, che effettuano 75 voli alla settimana verso le destinazioni più importanti per il commercio estero italiano di cui le principali sono Hong Kong, Seul, Shangai, Dubai, Mosca.

Di gran lunga Malpensa (e Linate) rappresenta il primo grande aeroporto in cui viene effettuata la sperimentazione e l’attivazione in contemporanea della procedura.
Per capire la dimensione di questa rivoluzione è opportuno guardare ai dati: nei primi 6 mesi del 2012, il numero dei certificati sanitari rilasciati dall’USMAF, Ufficio Sanità Marittima Aeroportuale di Frontiera, ad esempio per tutte le merci che vanno a contatto con gli alimenti o con il corpo umano (dalle posate ai cosmetici) sono stati solo a Malpensa 33.500, numero più alto di tutta Italia considerato che viene seguito solo dal porto di Trieste con 19.200 e Genova con 6.800.
Questo dato va, inoltre, pensato relativamente all’enorme traffico di merci, in particolare di cibi, che transiteranno da Malpensa diretti al sito di Expo. Si calcola che partiranno centinaia di camion ogni giorno per mettere a disposizione cibi di ogni tipo e provenienza per gli stand internazionale dell’esposizione milanese. Tutte merci molto particolari dal punto di vista delle autorizzazioni di trasporto e dalle tempistiche vista la loro particolare deperibilità.
Gli effetti della "digitalizzazione" portano dunque ad una riduzione dei tempi e dei costi di sdoganamento iprescindibile e a un miglioramento della qualità dei controlli e alla conseguente riduzione dei costi per le amministrazioni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Ottobre 2013
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