Contro i ladri di bici, tornerà mai un parcheggio custodito?

Il vecchio spazio di proprietà della Cooperativa Ferrotramvieri è chiuso dal 2009, bisogna rimuovere l'Eternit dalle tettoie. I pedalatori, però, fanno i conti con i continui furti

Anche se la bella stagione è omrai passata, sono tanti i gallaratesi che ogni giorno usano la bici per i propri spostamenti, nonostante qualche difficoltà. Tra le maggiori da affrontare, quella dei furti, che tocca soprattutto la zona della stazione FS: qui sono ancora frequenti i furti. Un episodio recente (uno dei tanti, probabilmente) ha riproposto all’attenzione il tema della tutela delle bici. «Si fa tanto parlare di mobilità dolce, di trasporti sostenibili investendo, giustamente, molte risorse in piste ciclabili» riflette sulla pagina Facebook Bacheca Civica Matteo Scaltritti, pendolare verso Milano. «Il sistema di spostamento che coniuga bicicletta e treno è probabilmente tra i più efficienti in termini di impatto ambientale ma oggi, a Gallarate, esiste un problema serio che rischia di compromettere questa abitudine fortunatamente ancora abbastanza diffusa. Sarebbe bello che noi pendolari che usiamo il treno potessimo serenamente posteggiare le nostre biciclette fuori dalla stazione senza la costante paura che ci vengano rubate e che magari, perché no, potessimo usare anche qualche bicicletta in ordine, magari addirittura nuova! Credo che sarebbe bello- conclude Scaltritti – se l’Amministrazione Comunale si dimostrasse sensibile a questo tema trovando una soluzione».

La questione del parcheggio custodito è ormai aperta da cinque anni: il vecchio spazio di proprietà della Ferrotranvieri – di proprietà, appunto, privata (sullo sfondo nella foto) – è chiuso dal 2009 e per riaprire necessiterebbe di un rinnovamento complessivo. «Il problema principale è dovuto alla presenza di Eternit sulle tettoie, che va smaltito con costi molto elevati», spiega Ivano Ventimiglia, consigliere comunale Pd e prsidente della commissione lavori pubblici, che da un anno sta seguendo la questione dialogando con la proprietà. All’amministrazione interesserebbe riaprire lo spazio, per questo si stanno cercando aziende disposte ad investire, per esempio mettendo pannelli solari (che producono energia e si ripagano, come investimento) al posto dei tetti in Eternit. «A quel punto il problema principale sarebbe risolto e si potrebbe riaprire, magari anche con un sistema automatizzato», dice ancora Ventimiglia. È anche un fatto, però, che la questione è aperta da tempo, VareseNews aveva già toccato il tema: se questa strada non funzionasse? La seconda via sarebbe intervenire complessivamente sull’area affacciata su piazza Giovanni XXIII, per avviare la riqualificazione degli (ancora ampi) spazi dismessi o sottoutilizzati sul lato ovest della piazza (a sinistra, nella foto qui accanto): è l’idea su cui lavora l’assessore all’urbanistica Giovanni Pignataro, che aveva indicato l’area della stazione come la zona su cui è necessario avviare il recupero, all’interno del quale si potrebbe trovare uno spazio destinato al deposito bici. È insomma una di quelle questioni concrete da affrontare dentro al Pgt.

Nel frattempo, i "pedalatori pendolari" attendono comunque che si intervenga, considerando proprio che il sostegno alla mobilità "dolce" era considerato centrale anche nel programma del centrosinistra. Al di là di altre questioni (come la videosorveglianza, su cui torneremo a breve), in questi giorni sono state riposizionate una parte delle rastrelliere per le biciclette che erano state rimosse a causa dei lavori svolti da Centostazioni-RFI. La "domanda di parcheggio", specie nella bella stagione, esiste eccome, tanto che spesso le bici "occupano" tutti i pali presenti in piazza, più sicuri delle rastrelliere a cui si può legare solo la ruota, ma non il telaio.

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Pubblicato il 07 Novembre 2013
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