Il fascino perdute delle “Tramvie del Varesotto”

Pietro Macchione Editore ha pubblicato un nuovo volume, di Maurizio Miozzi, che offre una panoramica fotografica sulle linee di tram, restituendo anche l'atmosfera della città di Varese del passato, con alcune curiosità

Pietro Macchione Editore propone, nella collana I diamanti, "Le tramvie del Varesotto", di Maurizio Miozzi, un nuovo volume dedicato a tram e tranvie della provincia, con riferimento in particolare all’estesa rete incentrata sul capoluogo, capillarmente diffusa e oggi sovente rimpianta per l’importante ruolo che avrebbe potuto avere. Il volume, in un accattivante 21 per 20,5 cm, ha soprattutto il merito di arricchire e ordinare l’abbondante materiale fotografico che racconta i 70 anni esatti di storia dei tram varesini, dall’inaugurazione della prima linea del 1885 (Luino-Cremenaga-Ponte Tresa, escludendo dunque la Milano-Gallarate del 1880, allora interamente in provincia di Milano) alla chiusura dell’ultimo tronco nel 1955. Il libro è organizzato su capitoli dedicati alle singole linee, con una essenziale descrizione del percorso (i dati tecnici, limitati al solo chilometraggio dei diversi tronchi) accompagnata da gustosi brani dei giornali per lo più riferiti alle giornate d’inaugurazione o ai malinconici giorni dell’addio ai tram. Al di là di fuori di considerazioni tecniche, questi ultimi brani offrono qualche spunto di riflessione attualissimo sulla miope fiducia che si nutriva nella mobilità stradale su gomma, con i "moderni torpedoni di linea" contrapposti ai vecchi e freddi "tramini" (purtroppo mai rinnovati dagli anni dell’elettrificazione a inizio secolo fino alla chiusura). Per far comprendere la realtà di allora, decisamente utile poteva essere la riproduzione di qualche orario dell’epoca, purtroppo mancante.

L’apparato fotografico costituisce la vera ricchezza del libro, con le immagini disposte in rigoroso ordine geografico, che accompagnano nel viaggio il lettore dal centro di Varese fino ai paesini circostanti oggi divenuti quartieri, ma anche fino a Ghirla, Luino e Ponte Tresa e sul Sacro Monte con le funicolari: tra le fotografie, spiccano alcune vivaci e nitidissime immagini scattate negli ultimi giorni di funzionamento della linea della Valganna oltre allo scatto riprodotto anche in copertina, con il tram davanti a Palazzo Estense e a un plotone di "Balilla" in divisa. Le fotografie sono ben stampate, per lo più a pagina intera (larghezza 17cm); non mancano alcuni disegni di progetto originali e una curiosa carta di Varese che ipotizzava una risistemazione delle linee incentrata su una nuova stazione ferroviaria principale da realizzare nella zona di Viale dei Mille (per la precisione, sul luogo corrispondente alle case delle odierne via Turati-via Misurina).
Da ultimo, non mancano i capitoli sulle linee di tram estranee al sistema varesino gestito dalla Svie (la breve Bisuschio-Viggiù e la linea STIE Cassano Magnago-Gallarate-Lonate Pozzolo) e due appendici dedicate alle linee ferroviarie secondarie nella zona del Ceresio, la Menaggio-Porlezza (l’italiana "ferrovia dei tre laghi", soppressa nel 1939) e la ben conosciuta Lugano-Ponte Tresa, ferrovia svizzera ancora oggi in servizio. Tra le immagini di questi ultimi capitoli merita almeno una citazione particolare uno stupendo scatto – probabilmente inedito – alla stazione tranviaria di Lonate Pozzolo, con un tram e un carro per servizio merci ritratti negli anni della Seconda Guerra Mondiale.

In definitiva un libro prezioso per i varesini amanti della storia della propria città e per chi vuole conoscere l’affascinante sistema di trasporti che ruotava intorno alla città giardino, ma anche un volume che – pur non essendo specialistico – potrà dare spunti interessanti anche agli appassionati di mezzi di trasporto su rotaia, anche per la già citata presenza di documenti e immagini pressoché inediti.

Maurizio Miozzi
"Le tramvie del Varesotto"
I diamanti – Pietro Macchione Editore
215 pagine

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Novembre 2013
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