NTT, start-up innovativa riconosciuta dal ministero e “ignorata” dalle banche

È la prima in Italia a beneficiare della garanzia sui finanziamenti messa a disposizione dal Fondo Centrale di Garanzia per le start-up. Il brindisi agrodolce dell’Amministratore Delegato, Mario Borri: «Nonostante la copertura del Fondo, il sistema bancario ci ha concesso il credito solo dopo un’ulteriore fidejussione personale sull’intero valore del finanziamento erogato. Una garanzia sulla garanzia»

È della provincia di Varese la prima start-up innovativa riconosciuta in Italia dal Fondo Centrale di Garanzia per le piccole e medie imprese del Ministero dello Sviluppo Economico. L’azienda è la NTT – New Tech Targets Srl di Fagnano Olona, sviluppatrice di una tecnologia rivoluzionaria per la produzione di film/foglie e tessuti tecnici alternativa alla tradizionale spalmatura in solvente o alla calandratura/estrusione. In pratica, semplificando per i non addetti ai lavori, parliamo dei laminati senza piombo che poi finiscono nei camici dei medici, degli infermieri e dei pazienti per la protezione dai raggi X e per la schermatura durante le radiografie, dei laminati che schermano le apparecchiature degli aeroporti per il controllo dei bagagli, del materiale con cui vengono realizzate le barriere galleggianti utilizzate in mare per arginare le chiazze di petrolio in caso di disastri ambientali, dei tessuti di cui sono fatti i gommoni o le zattere di salvataggio, della finta pelle utilizzata nell’arredamento, nell’abbigliamento e nelle calzature. Tutti prodotti che la NTT è in grado di realizzare, grazie alla nuova tecnologia brevettata, con un processo a impatto zero sull’ambiente. Un passo avanti considerevole rispetto ai metodi produttivi tradizionali, altamente inquinanti a causa dell’utilizzo di materie prime fatte per il 70/80% da solventi più o meno tossici, ai quali la NTT è in grado di sostituire resine che non generano emissioni o necessità di smaltimento di rifiuti all’interno del ciclo produttivo.
Un progetto che ha il sostegno del Fondo Centrale di Garanzia attraverso la normativa specifica dell’aprile 2013 per il finanziamento delle start-up innovative, contenuta nel decreto ministeriale del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze. Le start-up innovative che, secondo il decreto, possono fregiarsi di tale definizione hanno la possibilità di spendere, nei confronti del sistema bancario, una garanzia a copertura dell’80% dei finanziamenti concessi, per un importo massimo di 2,5 milioni di euro.
Grazie a questo riconoscimento la NTT può così, prima nel Paese, beneficiare di una garanzia pari all’80% che il Fondo ha già assicurato su un finanziamento di 700mila euro, erogato da Mediocredito Italiano (Gruppo IntesaSanpaolo). L’operazione non rappresenta solo un primato in termini di tempo. Dopo NTT, infatti, il Fondo Centrale di Garanzia ha riconosciuto altre due start-up con finanziamenti, però, dal taglio nettamente minore: di 450mila e 200mila euro.
«Il riconoscimento come start-up innovativa – dichiara l’amministratore delegato di NTT, Mario Borri – premia non solo la bontà di una nuova idea imprenditoriale che rivoluzionerà un settore industriale, ma l’esperienza ed il coraggio di tutti i soci che hanno creduto in questo progetto, rimettendosi in gioco dopo una vita di fatiche». La NTT, infatti, è già stata ribattezzata un anno fa dalla stampa come start-up della terza età. Una definizione che gioca sull’età anagrafica di chi ha dato vita all’azienda: oltre all’ingegnere Mario Borri (72 anni), Adriano Moioli (66 anni, Direttore Tecnico) e Patrizia Meazzi (62 anni, Direttore Commerciale). Soci a cui bisogna aggiungere la 40enne Maria Vittoria Leva, della direzione generale.
Ma affianco ai brindisi per festeggiare un successo, rimane a Mario Borri un rammarico: «La NTT fa da cartina di tornasole ad una situazione di accesso al credito che rimane difficile, per certi versi paradossale. Nonostante la garanzia concessa dal Fondo centrale sull’80% del finanziamento, Mediocredito ha erogato il credito solo dietro l’ulteriore garanzia di una fidejussione personale che abbiamo dovuto rilasciare, per i primi due anni di rimborso, non sulla parte scoperta del 20%, ma sul 100% del valore dell’operazione. Non è bastato, insomma, avere, per così dire, la copertura di un Fondo del Ministero per avere la totale fiducia del sistema bancario. È servita una garanzia sulla garanzia».  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Dicembre 2013
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