Corteo degli anarchici contro lo sgombero: “Presto un’altra casa occupata”

Circa 70 persone hanno manifestato per le vie della città per protestare contro lo sgombero dell'ex macello. Il Comitato diffonde un comunicato: "Le case sfitte a Saronno sono circa 1500, c'è solo l'imbarazzo della scelta"

La lunga giornata dello sgombero dell’ex macello si conclude con un corteo per la vie della città di Saronno. Protagonisti dell’azione di protesta circa 70 ragazzi vicini agli anarchici del Comitato autorganizzato saronnesi senza casa, gruppo che da più di un anno occupava lo stabile pubblico dell’ex Macello di via don Monza. Edificio sgomberato all’alba di mercoledì mattina dalle forze dell’ordine. 
Il corteo è partito intorno alle 18 dalla stazione cittadina e si è snodato, tra cori e striscioni, per le vie del centro città. Il motivo della protesta era proprio la rivendiazione della casa come diritto di tutti i cittadini. Il contenuto della protesta è stato diffuso dallo stesso Comitato Saronnesi senza casa attraverso la loro pagina Facebook.
Di seguito il testo integrale del comunicato:


Poco dopo le 6 di questa mattina la legalità si è presentata, manganello in mano, alle porte della casa occupata in via Don Monza a Saronno, paralizzando il quartiere circostante. Le operazioni di sgombero si sono prolungate per diverse ore: dapprima le forze dell’ordine si sono trovate di fronte una serie di barricate che gli impedivano l’accesso alla casa e poi una volta riusciti a entrare a forza nell’abitazione si sono ritrovati due abitanti sul tetto, o meglio, uno sul tetto e uno sull’antenna. I goffi e impacciati tutori dell’ordine paralizzavano l’intero quartiere, mandando in bestia diversi abitanti e passanti. Intanto un corteo attraversava il centro città per spiegare quanto stava accadendo, non mancando di passare davanti al Comune, in cui guarda caso proprio questa mattina c’era la chiusura della seconda gara per la vendita di due appartamenti di proprietà del Comune in via Roma. Bando-fasullo e sgombero della casa nello stesso giorno: fatale coincidenza o imbecille strategia?

Per spiegare come mai questo fatto è per noi interessante, facciamo qualche passo indietro. In vista delle prossime elezioni della primavera 2015 e in ormai piena campagna elettorale la giunta demotrista marchiata PD ha pensato bene di sorpassare a destra i farneticanti esponenti dell’opposizione. Per sgomberare la casa occupata e averne un ritorno dal punto di vista elettorale ha dovuto recuperare i fondi per ristrutturare l’ex macello (possiamo dire con sicurezza che senza l’occupazione, l’ex macello sarebbe rimasto in disuso fino alla fine del mandato della giunta) attraverso la vendita degli appartamenti di via Roma, in cui avevano sede due associazioni cittadine, per poi, con i soldi recuperati, ristrutturare l’ex macello e metterci dentro le due associazioni, in modo tale da darsi anche la parvenza di giunta interessata al sociale. Il primo bando per la vendita degli appartamenti è andato deserto, e allora ecco il colpo di magia, trovato il compratore: Saronno Servizi, SPA gestita in maggior quota proprio dal Comune di Saronno. Se a questa bassa strategia elettorale ci aggiungiamo il taglio dell’acqua, il pestaggio da parte della Polizia Locale, la pioggia di assurde denunce e le conseguenti infamità a mezzo stampa, la vicenda assume caratteri quanto meno grotteschi. Il partito della legalità da sempre cammina sulla teste delle persone, da sempre distorce la realtà a suo uso e consumo.

E’ così che chi occupa case vuote da anni diventa il pericolo numero uno in città, è così che lo straniero diventa carne da macello all’interno di calcoli politici che cavalcano la paura e lo scontento generali e diffusi cercando di convogliarli contro una preda appetibile, sia mai che ci si accorga per davvero di chi ci tiene al guinzaglio, non sia mai che qualcuno osi alzare la testa e puntare un dito contro chi ci governa, chi ci manganella, chi ci sfratta, chi ci sfrutta sul lavoro, chi ci vuole muti e sopiti. A Saronno negli ultimi anni sono numerose ormai le occupazioni abitative, numerose le richieste di alloggi popolari (almeno 500), per non parlare poi di chi ogni notte è costretto a trovare un riparo di fortuna da chiamare casa. A fronte di una situazione del genere ci sono numerose agenzie immobiliari che speculano su un bisogno primario, quello di un tetto sopra la testa; c’è una giunta comunale che predica equità e aiuti ma nei fatti non perde tempo a bastonare e sbattere fuori chiunque osi infrangere il sacro dogma della proprietà privata.

Oggi hanno sgomberato una casa vissuta in questi quattordici mesi di occupazione da moltissime persone, alcune per poco tempo altre più a lungo, una casa comune con cui rivendicare a testa alta la libertà di esistere, contro il tempo imposto dal denaro e dalla merce. Ci sarebbe da scrivere un poema sulla faccia tosta con cui questi fantocci riescono a fare il buono e il cattivo tempo senza che quasi nessuno sembri accorgersi dei loro giochi. Nei prossimi giorni alcune persone saranno senza casa, ma non ci rimarranno a lungo, le case sfitte a Saronno sono circa 1500, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Comitato Autorganizzato Saronnesi Senza Casa

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Gennaio 2014
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