Lombardia e Trenord: accordo fatto fino al 2020
Rinnovato il contratto di servizio, Maroni annuncia a partire 63 nuovi treni. Critico il Partito Democratico
Accordo fatto fra Regione Lombardia e Trenord fino al 2020. La decisione «presa considerando il fatto che Trenord è anche di proprietà della Regione» è stata annunciata dal prsidente Roberto Maroni al termine della riunione di Giunta. Il contratto di servizio a Trenord è stato quindi rinnovato dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2020.
Il modello "misto" è «una differenza fondamentale con altre Regioni – ha aggiunto Maroni -, alcune delle quali hanno disdetto i contratti con Trenitalia. La Lombardia è socia e quindi era utile, necessario e indispensabile procedere al rinnovo del contratto». Dal momento però «che altre regioni mettono a gara il servizio – ha concluso il presidente – faremo in modo che Trenord possa parteciparvi per coordinare al meglio il servizio visti i problemi che abbiamo rilevato nei collegamenti fra Lombardia e Veneto. Se ci fosse un’unica società a gestire tutto il collegamento sovraregionale forse recupereremmo in efficienza».
Nel dettaglio, Regione Lombardia, anche grazie agli investimenti garantiti da questo contratto, annuncia la decisione di «rinnovare il materiale rotabile. A partire dal mese di marzo fino al 2016 entreranno in esercizio 63 nuovi treni. Nel contratto è stato anche inserito l’impegno di Trenord a investire eventuali utili della società per il miglioramento della qualità del servizio». Confermato anche «l’innalzamento dello sconto del "bonus" ai viaggiatori, che, da quest’anno, è del 30 per cento, ed è stata mantenuta la possibilità per i cittadini lombardi di accedere ai treni Intercity e Frecciabianca di Trenitalia, pagando un supplemento (Carta Plus)».
Decisione, quella del rinnovo del contratto, criticata dal Partito Democratico già prima dell’annuncio. «E’ questa la rivoluzione che intendeva Maroni nella conferenza stampa di fine anno – commentano i consiglieri regionali Jacopo Scandella e Agostino Alloni -? Il sistema ferroviario regionale è palesemente inefficiente, ma la Giunta decide che questo modo di amministrare un servizio essenziale per i lombardi vada premiato e rinnovato. I nostri vicini di casa hanno voluto dare un cambio di passo. Veneto ed Emilia Romagna hanno annunciato la volontà di disdire il contratto di servizio con Trenitalia e di riaffidare il servizio attraverso una gara europea. Toscana e Piemonte stanno valutando la stessa opzione. La Lombardia è ancora in tempo per intraprendere questa strada, ma evidentemente alla Giunta non interessa».
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