Scade la proroga i residenti dovranno abbandonare il camping 7 Laghi

Nella notte tra il 31 gennaio e l’1 febbraio scatta l’ultimatum e dovranno lasciare le loro abitazioni all’interno dell’area. Quattro sono le situazioni di difficoltà seguite dal comune

I termini sono arrivati a scadenza: per gli ultimi residenti del parco residenziale 7 Laghi, nella notte tra il 31 gennaio e l’1 febbraio, scatta l’ultimatum e dovranno lasciare le loro abitazioni all’interno dell’area.
Il procedimento giudiziario sull’intera vicenda è in corso, attualmente si è attestato su un primo risultato che ha portato alla condanna in primo grado per lottizzazione abusiva e violazione delle norme urbanistiche e ambientali. Dal giorno del blitz delle forze dell’ordine, disposto nell’ambito delle indagini della magistratura varesina, l’intera area è stata posta sotto sequestro. Un provvedimento che, però, è stato ammorbidito e concertato con molta cura quando è emersa la difficile situazione di alcune delle persone che vi risiedevano.
Per molti questo angolo custodito sulle rive del lago era diventata soprattutto una soluzione abitativa a basso costo, immersa in una piccola città con la sua comunità e la propria, rassicurante, quotidianità.
In un attimo il sequestro ha raso al suolo tutte queste certezze e una sessantina di persone, con regolare residenza all’interno del camping, si sono trovate senza alcuna prospettiva.
Per questo ad alcuni residenti è stato permesso di continuare a vivere all’interno del camping per un tempo ragionevole a trovare delle soluzioni abitative differenti. E adesso, dopo quasi un anno e mezzo, quel tempo è scaduto: il 7 laghi va abbandonato.


La foto del blitz del 2012



All’interno ci sono ancora circa 10-15 persone
che in questi mesi hanno tenuto duro, per volontà o necessità, e hanno continuato ad abitare le loro casette. Tutto attorno, vista l’impossibilità di accedere all’area imposta a chiunque, è tutto in degrado. Le casette hanno cominciato a marcire, si sono registrati molti furti e quel camping con più di quattrocento moduli abitativi sembra una città fantasma. «Sull’arrivo di questo ultimatum sembra essere calato il silenzio – racconta uno degli ultimi residenti all’interno -. La situazione per noi non è cambiata: quattro persone non sanno proprio dove andare e non hanno soldi, per loro si prospetta l’affidamento di una casa popolare ma solo tra diverse settimane. Altri invece vogliono resistere: queste sono le nostre case, ci abbiamo vissuto e ci abbiamo investito del tempo e vogliamo restare qua. Attualmente il processo è in corso e quindi chiediamo almeno di poterci rimanere fino alla sentenza definitiva». Non annunciano atti di resistenza particolari ma spiegano che fino all’arrivo dei carabinieri loro continueranno a vivere all’interno del 7 laghi. La maggior parte dei residenti rimasti all’interno del camping hanno anche deciso di farsi rappresentare da un avvocato diverso dal resto della società.

Dal canto suo il sindaco di Azzate Gianmario Bernasconi, che ha eredito l’annosa vicenda proprio nel momento in cui è entrata nella fase più difficile, spiega i passaggi fatti fino ad adesso e gli atti che spettano al comune in questo frangente.
«Non sono a conoscenza di che cosa accadrà alla scadenza dei termini concordati dalla procura – spiega Bernasconi -, noi per quello che ci compete siamo comunque pronti. Stanotte scade la proroga concessa ai residenti più bisognosi, attualmente all’interno del camping ci sono 4 persone che hanno bisogno di aiuto e che sono residenti del comune di Azzate. Con loro stiamo cercando una soluzione per una nuova abitazione ma in ogni caso saremmo pronti ad intervenire in loro aiuto in caso di abbandono forzato dell’area. In questi mesi molti dei nuclei famigliari hanno risolto la loro situazione e hanno abbandonato il 7 Laghi e anche per gli altri si troverà una soluzione».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Gennaio 2014
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