Tra contributi e rimborsi oltre 100.000 euro alle società sportive

Sono quasi 9 mila gli atleti tesserati nel 2013 nelle 37 società che operano in città, alle quali verranno elargiti i contributi. Tra calcoli matematici e scelte politiche ecco come è stato diviso il contributo

Sono esattamente 108.707,48 gli euro che le società sportive che operano a Busto si vedranno accreditare nelle prossime settimane da Palazzo Gilardoni. Contributi che vengono elargiti per le attivià svolte durante l’anno come riconoscimento del "valore dello sport quale strumento di formazione della persona, di socializzazione, di benessere individuale e collettivo, di incontro e di conoscenza tra soggetti e collettività, nonché il miglioramento dello stile e della qualità di vita", si legge nella delibera della giunta.
La cifra sarà divisa in due grossi capitoli di spesa e la fetta più grossa di questa torta sarà calcolata in base al numero di tesserati in ogni società: 2,75 euro per ognuno dei 5.951 atleti tesserati, 10,78 euro per ciascuno dei 3.032 under 14 e 2 centesimi per ogni euro speso. Totale 81.707,48 euro. 
27.000 euro saranno invece messi a disposizione delle 12 società che nel corso dello scorso anno hanno organizzato 15 diversi eventi, ritrovandosi con i conti in rosso. Complessivamente sono state presentate ricevute per quasi 130.000 euro ma in questo caso l’attribuzione dell’aiuto è decisamente più soggettiva. E’ lo stesso regolamento dei contributi alle società sportive ad attribuire all’assessore allo sport (Ivo Azzimonti, ndr) il compito di decidere quali spese far sostenere ai contribuenti e, dunque, come ripartire i soldi. Così, per eventi quali il memorial di Bruno Bisterzo il Comune si farà carico di quasi la metà dei 12.000 euro di spese della Master Boxe di Cassano Magnago mentre per il "festival sui pattini" della Accademia Bustese di Pattinaggio sarà staccato un assegno da 500 euro, il 6% della perdita per la storica società.

In molti casi, comunque, questi soldi escono solo "virtualmente" dalle casse di Palazzo Gilardoni. Le società che infatti fanno uso di palestre comunali -e sono quasi tutte- pagano parte di quando dovuto facendosi scontare dal totale l’entità del contributo, rendendo così più sostenibili i canoni di locazione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Gennaio 2014
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