Gestore unico dell’acqua: “No” di Sel, “Sì” di Movimento Prealpino

Il gruppo Sel cittadino spiega perché sarebbe meglio non aderire alla nuova società provinciale per la gestione del ciclo dell’acqua. Movimento prealpino, invece, proporrà in consiglio comunale

«No ad un’adesione al buio alla Società Alfa Srl, gestore unico provinciale del ciclo dell’acqua; ancora una volta alla tutela dell’acqua come “Bene Comune”». Queste la presa di posizione del gruppo Sinistra ecologia e libertà di Tradate che sostiene l’amministrazione comunale guidata da Laura Cavalotti.

Nei giorni scorsi infatti il consigliere comunale Franco Accordino del Movimento Prealpino ha fatto propria la richiesta di adesione alla società in house, denominata Alfa srl, che gestirà il servizio idrico integrato in tutta la provinca di Varese. Sel invece si definisce «pienamente d’accordo con l’amministrazione Comunale, nel ritardare l’ingresso in questa nuova società, perché tanti sono i dubbi che aleggiano sull’operazione. L’adesione a questa società avverrebbe in assenza di indicazioni riguardanti il piano economico e finanziario. In sostanza  si aderirebbe al buio, senza conoscere quali saranno i sacrifici richiesti alla cittadinanza attraverso le bollette. Temiamo che i cittadini pagheranno molto di più l’acqua,  ma che il nuovo gestore sia costretto a dirottare gli investimenti fuori dai nostri territori».

 

«La forma giuridica della società in cui dovremmo entrare è simile a quella della Seprio Patrimonio Servizi-  prosegue Sel. Noi temiamo l’ennesimo flop, con ricadute economiche pesanti su tutti i residenti della provincia.  Gli amministratori di questa società, nominati dalla politica, saranno controllati da altri politici. L’azienda proposta dalla provincia non garantisce che in futuro non si possano aprire le porte ai capitali privatiBasterebbe una semplice modifica dello statuto societario. Avremmo preferito invece come forma giuridica un’Azienda Speciale,  controllata dai 141 consigli comunali».

 

Franco Accordino rimane invece sulla propria posizione, in difesa dell’ente: «Nel primo consiglio comunale del 2014 presenterò certamente, di nuovo, la delibera per la adesione, come soci fondatori, alla società della provincia di Varese per la gestione del servizio idrico integrato.

La legge regionale prevede che il servizio idrico integrato (captazione e distribuzione di acqua, nonchè fognatura e depurazione) venga organizzato sulla base di ambiti territoriali ottimali (ATO) che corrispondono con le attuali province. Lo scorso anno l’assemblea dei sindaci ha scelto di utilizzare la formula della società in house rispetto a quella dell’azienda speciale. La provincia ha prontamente preparato la società contenitore a cui la maggior parte dei Comuni ha già aderito. Dunque anche il Comune di Tradate, considerato che non è pensabile che si occupi direttamente e in solitaria del ciclo idrico integrato del proprio territorio, farebbe bene ad aderire da subito alla società in house proposta dalla Provincia. L’adesione immediata alla società provinciale ha dei chiari vantaggi: investimenti sulle reti cittadine finanziati direttamente dalla nuova società, controllo delle tariffe, possibilità di influenzare le importantissime scelte strategiche dei prossimi anni. Al contrario, la non adesione potrebbe comportare un aumento notevolissimo delle bollette e l’impossibilità di effettuare interventi di manutenzione e potenziamento delle reti che sono sempre più urgenti. L’ipotesi inoltre  di costruire e gestire direttamente un depuratore a Tradate è impensabile  dunque ci si troverebbe nella paradossale situazione di essere costretti ad utilizzare un depuratore gestito da una società di cui ci si è rifiutati di far parte come soci. La cosa è ancora più paradossale se si pensa che oggi Tradate ha una partecipazione, seppure piccola, della Prealpi servizi che attualmente gestisce l’impianto di depurazione a cui affluiscono gli scarichi di Tradate».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Febbraio 2014
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