Oduamadi punge, Di Roberto si vede poco

Il nigeriano è il migliore dei nuovi, ma piace anche Trevisan. Ely e Rea tornano a convincere, mentre Zecchin fatica nel ruolo di regista

BRESSAN 6 (foto S. Raso) – Qualche uscita alta in cui predilige i pugni della presa (ci può stare, con il pallone e i guanti bagnati), qualche tiro abbrancato senza troppe difficoltà perché la maggior occasione del Latina è quella di Jonathas che finisce sul fondo. E nella circostanza anche il miglior Bressan avrebbe potuto fare poco.

LAVERONE 5,5 – Il meno positivo della difesa, perché spesso fa e disfa nel giro di pochi istanti: mostra buoni spunti in fascia, ma non azzecca quasi mai un cross, calciando spesso troppo basso. All’inizio prova l’intesa con Di Roberto ma i giochi a due restano spesso nelle intenzioni e non si tramutano in fatti.

REA 6,5 – Prova solida e attenta in mezzo all’area, dove respinge più di un’avanzata pericolosa e mostra sicurezza ed esperienza con l’unica disattenzione sull’inzuccata (sbagliata) di Jonathas. Prova anche a sganciarsi per i corner e per poco, in una circostanza, non riesce nel colpo a sorpresa.

ELY 6,5 – A parte una scivolata sfortunata che mette in pericolo la porta, il brasiliano disputa una partita di ottimo livello contro clienti non propriamente scarsi come Paolucci e Jonathas. Speriamo che per lui e per Rea da oggi parta una riscossa.

TREVISAN 6,5 – Terzino sinistro per necessità, colleziona applausi soprattutto in fase di chiusura, perché dalla sua parte si passa davvero di rado. Buon esordio per l’ex padovano con la casacca del Varese, e forse la sua presenza ha già alzato il livello della concorrenza interna.

CORTI 5,5 – Corre parecchio, rompe più di una volta i tentativi di fraseggio laziali ma arriva anche spesso a sbagliare quando tocca a lui impostare. Generoso come al solito, non troppo incisivo sulla prova generale.

ZECCHIN 5 – A costo di essere un po’ duri con il voto, sottolineiamo la prova non certo esaltante di “Zecco” spostato in regia. Non a caso, mostra le cose migliori in fase di copertura, con un paio di recuperi in scivolata notevoli; la luce del genio però non si accende mai.
(Tremolada s. v. – Uno come Zecchin o lo cambi prima, o a quel punto lo lasci in campo. “Tremo” non può fare nulla).

BLASI 6 – Proviamo invece a leggere con un po’ di ottimismo la prova di Blasi cui non abbiamo lesinato le insufficienze gravi fino a qui. L’esperto mediano gioca pochi palloni ma mantiene gli equilibri e, col passare del tempo, trova anche qualche azione ben fatta (un traversone a Pavoletti, un pressing che frutta un corner, qualche rovesciamento di fronte). Speriamo sia sulla strada giusta.
(Cristiano 5 – Entra e perde un pallone che apre la ripartenza ospite; poco dopo viene saltato a metà campo. Da lì in poi ci mette una pezza ma è troppo poco).

DI ROBERTO 5
– L’unico dei nuovi a finire il match senza grandi giocate. Ma probabilmente l’ex Cittadella è anche il giocatore maggiormente penalizzato dal campo di Masnago.
(Forte s. v. – Impossibile combinare qualcosa in pochi minuti).

PAVOLETTI 6
– Lotta sempre, dovunque: contro il virus per essere in campo, contro i centrali che lo pedinano (e all’occorrenza lo martellano) anche quando torna verso centrocampo. Capisce che in area avrà pochi palloni giocabili e allora ci prova da lontano, senza però colpire.

ODUAMADI 7 – Forse un po’ discontinuo, certamente il più ficcante perché quando prende palla mette sul “chi va là” tutta la difesa nerazzurra. Qualche volta esagera nel cercare il dribbling, ma ci può stare, perché è una delle poche armi che funzionano in fase d’attacco.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Febbraio 2014
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