Soldi al Baff, conventino e inceneritore, le spine di Farioli in consiglio

Tre argomenti che dividono non solo maggioranza e opposizione ma anche le componenti che sostengono il sindaco che promette: "Sui soldi al Baff presto chiarirò" mentre Cornacchia e Paola Reguzzoni si scontrano sul recupero dell'ex-casa Bossi

Quei 70 mila euro per il Baff, che da soli rappresentano il 50% dei contributi alle associazioni culturali per il 2013, hanno fatto storcere il naso a molti, anche nella stessa maggioranza e così il sindaco Farioli ieri sera (giovedì) in consiglio comunale ha annunciato che verranno dati dei chiarimenti in un’apposita riunione che si terrà il 18 marzo. Non solo, nel messaggio iniziale il primo cittadino ha anche toccato lo spinosissimo argomento dell’inceneritore di Borsano con relativo revamping sospeso, ripetendo però quanto è già stato detto nei giorni scorsi: il sindaco è fiducioso ma l’opposizione, con Valerio Mariani del Pd, incalza e chiede chiarimenti sul punto dato che anche in Regione si comincia a considerare l’ipotesi di spegnere l’impianto Accam. 

Spazio anche alle celebrazioni per il 150esimo anniversario del titolo di Città; Farioli ha annunciato che verrà creato un apposito comitato per organizzare manifestazioni celebrative di questo importante traguardo. In questo discorso ha inserito anche la rinnovata proposta dell’ex-sindaco Giampietro Rossi sulla possibilità di creare un centro culturale del ‘900, una proposta che torna ciclicamente ma che continua a rimanere nella sfera delle idee astratte. 

Protagonisti del dibattito, incentrato sulle numerose interrogazioni ancora da smaltire, è stato ancora il presidente del consiglio comunale Diego Cornacchia che si è scagliato – nuovamente – contro coloro che vogliono recuperare il conventino, struttura di proprietà del Comune e sottoposta a vincolo delle Belle Arti, dove si sono registrati anche dei crolli di parte del tetto: «La mia opinione è che va abbattuto – ha tuonato il presidente – non è più recuperabile, è stato laciato crollare e adesso lo si vorebbe recuperare». Lo scontro con l’assessore ai Lavori Pubblici Paola Reguzzoni è stato servito su un piatto d’argento: «Forse non è chiaro che quell’edificio non può essere abbattuto perchè c’è il vincolo dei beni architettonici – ha spiegato – a mio giudizio, comunque, è un pezzo di storia della città e questa va tutelata con il recupero, non abbattendo. Purtroppo leggi che noi subiamo non ci permettono di investire i soldi che abbiamo ed è solo per questo che non sono ancora partiti i lavori».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Febbraio 2014
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