Donne in bianco all’Università, protestano contro il no alle quote rosa

Corsiste vestite di bianco per protestare contro il voto segreto che alla Camera ha bocciato le quote rosa. E’ successo nel corso della sesta lezione del corso di genere di venerdì 14 marzo

Corsiste vestite di bianco per protestare contro il voto segreto che alla Camera ha bocciato le quote rosa. E’ successo nel corso della sesta lezione del corso di genere di venerdì 14 marzo, organizzato dall’Ufficio Consigliera di Parità della Provincia di Varese in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Insubria. Il corso, condotto da docenti universitari e manager, articolato in dieci moduli per un totale di 120 ore, è stato organizzato con la prospettiva di offrire un quadro di cultura politica, sociale, giuridica ed economica sul tema della parità, delle pari opportunità e sulle discriminazioni di genere. Il corso è dunque una sfida apertissima, soprattutto a ridosso delle prossime elezioni comunali di maggio, perché il contributo paritario di donne e uomini alla vita economica e sociale del Paese, soprattutto nelle posizioni di vertice, nel campo pubblico come in quello privato, incontra ancora troppi ingiustificabili preconcetti e ostacoli che vanno superati anche aumentando i livelli di conoscenza e competenze. Ostacoli e preconcetti che, manco farlo apposta, qualche giorno fa, sono inequivocabilmente riemersi quando la maggioranza dei parlamentari, con tre ripetuti no in votazione segreta, ha bocciato alla Camera la parità di genere sollevando una forte protesta trasversale della componente femminile con ripercussioni un po’ ovunque che si sono fatte sentire anche nell’aula universitaria dove si tengono le lezioni del corso di genere.

I numeri sconfortanti relativi alla partecipazione al femminile ce li aveva già offerti il Global Gender Gap Report del 2012. Alla voce Political Empowerment, veniva infatti rilevato un peggioramento della disparità di genere nella rappresentanza politica in Italia, che passava dal 55° al 71° posto, preceduta non solo da paesi considerati “civili” come Islanda, Finlandia, Norvegia, Germania, Svezia, ma anche da alcuni insospettabili come Sud Africa (7°), Mozambico (12°), Filippine (14°), Bolivia (20°), Sri Lanka (22°), Burundi (30°), Malawi (53°), Kazakhistan (61°), tanto per citarne alcuni. Ma poi ci sono anche i numeri dell’Ue da cui è risultato che la rappresentanza femminile sfiora oggi appena il 27% di tutti i parlamentari eletti, con un dato allarmante in più: meno del 50% si dichiara aperto all’ingresso delle donne in politica. Persistono forti resistenze culturali, dunque. Per non dir di peggio. Ed è forse questa la nota più dolente sulla base di quanto emerge dallo studio “Azioni per parità di genere nel Parlamento europeo, elezioni 2014”, realizzato dal Parlamento europeo in vista delle prossime elezioni europeo del 22-25 maggio. In Italia, secondo il censimento dell’istat, la popolazione si divide in 31 milioni di donne e 29 milioni di uomini. Nel Parlamento Italiano ci sono 198 donne su 630 deputati e 92 su 317 senatori, il 31 e 29 per cento rispettivamente. Nella classifica mondiale della rappresentatività femminile in Parlamento siamo al 31esimo posto. La domanda è: in un paese dove il 52% della popolazione è femminile, come mai la rappresentanza in Parlamento è così bassa? Un Parlamento fatto a metà di donne e uomini non sarebbe un privilegio; sarebbe semplicemente lo specchio della popolazione italiana.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 15 Marzo 2014
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.