Il coraggio e la passione delle donne, nel nome di Laura Prati

Sarà inaugurata sabato 22 marzo la mostra di scatti fotografici selezionati nel concorso dedicato alla forza delle donne, promosso da Filo Rosa Auser. Presentati anche i primi dati 2013 sullo sportello per le donne in difficoltà

Il coraggio, la passione e la forza delle donne raccontate in 40 e più scatti fotografici. Sabato a Cardano al Campo – la città di Laura Prati – Filo Rosa Auser, Comune e libreria Boragno inaugurano la mostra nata dal concorso fotografico intitolato appunto "Il coraggio e la passione", in ricordo della sindaca uccisa a luglio. «Il concorso nasce per un debito di riconoscenza verso Laura, per i volontari di Filo Rosa Auser era un bisogno sentito» dice Annamaria Tagliaretti (al centro nella foto), presidente dell’associazione che a Cardano ascolta e aiuta donne vittime di violenza domestica. «C’era anche un debito verso altre associazioni, quelle che ci hanno sostenuto nel tempo, anche se magari attive in tutt’altro ambito». La mostra sarà inaugurata sabato 22 marzo alle 15.30, alle 17.30 la premiazione da parte della giuria composta da Walter Capelli, Elena Mazzucchelli, Paola Torno, Sara Magnoli e Fiorenzo Turri: sono 70 le fotografie inviate da tutta Italia (e anche dalla Svizzera), con la partecipazione anche di una scuola media e una cooperativa sociale. 41 scatti sono entrati direttamente nella mostra, che sarà aperta fino a sabato 29 marzo (martedì-mercoledì 16.30-18.30; giovedì, venerdì e sabato 10.30-12.30.  Interverranno Andrea Franzioni, il fotografo Walter Capelli, Annamaria Tagliaretti e Francesca Boragno. «L’idea iniziale era di fare un concorso fotografico dedicato alla città, doveva partire nell’estate scorsa, é saltato per i noti motivi» ricorda l’assessore alla cultura del Comune Andrea Franzioni. «Il coraggio e la passione è il titolo, era giusto dedicarlo a Laura per la sua passione per la dignità delle donne», conclude Daniela Tomasini, assessore ai servizi sociali.

La mostra "Il coraggio e la passione" è anche una forma di riconoscimento pubblico – anche oggi – dell’attività del Filo Rosa Auser, nata nel 2006 e orientata proprio alla prevenzione e contrasto della violenza sulle donne, con uno sportello di ascolto e orientamento per le donne che ogni anno offre uno sguardo sul fenomeno dei maltrattamenti in famiglia, almeno per la parte "emersa" (con la denuncia da parte della vittima). I dati del 2013 sono in elaborazione, saranno presentati nel complesso settimana prossima: «Quest’anno si sono rivolte 63 persone» dice ancora Annamaria Tagliaretti. «La fonte di segnalazione nella stragrande maggioranza dei casi è la donna». Per quanto riguarda la nazionalità delle donne coinvolte, «abbiamo un aumento graduale di anno in anno degli stranieri, che sono oggi il 30%, nel 2010 erano il 23%». Il fenomeno della violenza in famiglia è denunciato soprattutto dalle donne latinoamericane e del maghreb, poi da quelle dell’Est Europa, in misura decisamente minore dall’Asia. La maggior parte delle segnalazioni vengono da Gallarate e Busto Arsizio (riflettendo le dimensioni delle due città, che hanno come riferimento lo sportello di Cardano), poi le due cittadine di Samarate e Cassano. "Naturale" il numero più basso di donne che vengono da Cardano al Campo, per ovvie ragioni: più difficilmente potrebbero accostarsi allo sportello senza destare sospetti nei partner.

Frquenti sono le richieste di aiuto e ascolto allo sportello che vengono da donne con un alto livello di istruzione, «sempre più diplomate e laureate, persino ricercatrici, ma quasi sempre senza disponibilità economica». Il nodo è quasi sempre quello: la disponibilità di un’entrata economica certa è uno dei fattori più importanti, per le donne che vogliono cambiare pagina.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Marzo 2014
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