Il ministro Lupi: “Gli autovelox velobox non sono regolari”
Finti autovelox usati dai comuni: il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ribadisce sul suo blog il parere negativo: "Non sono in regola e possono anche costituire un pericolo, i Comuni ci pensino bene"
I "velobox" pensati per indurre gli automobilisti a rallentare non sono "omologabili", se non contengono autovelox. Sul tema controverso degli "scatoloni arancioni" ri-prende posizione il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi, già intervistato durante un aperitivo dalla celebre trasmissione "indignata" Le Iene di Italia 1: Lupi interviene con un post sul suo blog per ribadire il parere contrario del suo Ministero, trasmesso anche all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. «Gli autovelox finti non possono essere comprati e installati dai Comuni. La limitazione alla velocità è prevista con appositi cartelli, previsti a livello europeo. Quei Comuni che stanno utilizzando questi finti autovelox se ne assumono la responsabilità», tuona il ministro, che sul suo blog curiosamente usa come foto (quella che riportiamo qui) una multa per divieto di sosta a Gallarate (non fosse del 2008, probabilmente trovata sul web, verrebbe da chiedersi se è stato multato durante la sua ultima visita in città…). Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha comunicato di aver scritto al presidente dell’Anci Fassino ribadendo il suo parere negativo sui “dissuasori di velocità”, il cui uso si sta diffondendo in numerosi Comuni. Allegati alla lettera anche i pareri negativi già espressi in passato dagli uffici del Ministero competenti in materia (si tratta di 9 risposte alle richieste di comuni, forze di polizia locale e associazioni di consumatori, dal 2010 al 2014). Il Ministero dice che «non sono inquadrabili in alcuna delle categorie di dispositivo o di segnaletica previste dal vigente Codice della Strada» e che bisogna considerare «la possibilità che tali manufatti possano costituire ostacolo fisso, ancorché posti al di fuori della carreggiata».
Il Capo di Gabinetto del Ministro Lupi ha invitato l’Anci, a “dare ampia diffusione” alla lettera “Affinché le varie amministrazioni possano tenere conto delle considerazioni appena svolte nelle loro valutazioni che, peraltro, non dovranno prescindere da una valutazione complessiva della congruità della spesa, sia in termini specifici che sotto il profilo dei benefici conseguibili ai fini della sicurezza stradale”. Molto forti anche le reazioni nei commenti, a confermare che il tema divide: c’è chi critica le "truffe" dei Comuni, chi parla di multe illegittime (anche se si parla degli "scatoloni" vuoti), chi è indignato per la posizione espressa ("Le piacciono più quei bei mazzi di fiori per le strade che gli autovelox?"), chi infine chiede chiarimenti sulla legittimità dei Velobox in caso di uso "saltuario" come veri autovelox, citando gli stessi pareri del Ministero, richiamati spesso anche dai Comuni. L’aspetto paradossale è che – foto del blog a parte – le multe non c’entrano nulla: i "Velobox" sono bocciati proprio nel caso in cui non siano utilizzati per effettuare "anche saltuarie" rilevazioni della velocità.
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