“Mancano tredici finali, stiamo uniti al fianco della squadra”
Parla il presidente del Varese 1910 Nicola Laurenza dopo gli esoneri di Gautieri e Milanese e il ritorno di Sottili in panchina: "Saranno 13 finali, serve ritrovare lo spirito che è mancato contro il Padova"
Il giorno dopo la tempesta il cielo sembra sempre più sereno. È così anche per il Varese 1910 e per il suo presidente Nicola Laurenza. La giornata di sabato 15 marzo è stata quella delle decisioni difficili, degli esoneri di Carmine Gautieri e di Mauro Milanese, rispettivamente ex allenatore e direttore sportivo dei biancorossi. In panchina è tornato Stefano Sottili, dopo 14 partite (con 16 punti fatti, contro i 20 portati a casa in 15 match sotto la sua guida a inizio stagione), mentre la figura del direttore sportivo resterà vagante fino a fine campionato: «Non ho voluto e non voglio pensare a nessun altro – spiega Laurenza -. Milanese oltre a essere un bravo dirigente è un amico: ho dovuto prendere una decisione per me difficile e dolorosa. L’ho fatto ragionando da imprenditore, rimuovendo un dirigente che ha fatto delle scelte che non hanno sfortunatamente portato i risultati sperati. Ricordo a tutti però quanto di buono ha fatto in questi anni, le operazioni concluse e gli affari che hanno anche portato importanti plusvalenze nelle casse del Varese. Ora tutto è in mano all’allenatore, che deve timonare la squadra verso il risultato che tutti ci auguriamo arrivi il prima possibile. Inserire una nuova figura a questo punto della stagione destabilizzerebbe l’ambiente». L’idea del numero uno biancorosso è chiara: «Mancano 13 partite, 13 finali. Non abbiamo alternative, dobbiamo arrivare alla salvezza il prima possibile. L’aria che si respirava questa mattina era un’aria positiva. Con Sottili non ho dovuto spendere troppe parole, credo sia inutile rivangare il passato o tornare sulle decisioni prese – spiega Laurenza -. È deciso e motivato a riportare l’agonismo e la determinazione che sono mancate in campo nella partita contro il Padova. Serve ritrovare lo spirito del Varese, la decisione di cambiare era improrogabile: l’atteggiamento visto in campo sabato è stato inaccettabile». Sugli spalti si è consumata una contestazione piuttosto dura nei confronti della società e dei giocatori: «L’ho già detto altre volte: è legittimo criticare e fischiare. Adesso però dobbiamo essere tutti uniti e compatti, non ci sono più alibi per nessuno, da chi viene sempre allo stadio a chi sta in poltrona e poi critica – chiosa Laurenza -. Tutti devono, anzi dobbiamo, remare dalla stessa parte. Ai tifosi chiedo di tifare, dal primo minuto fino al novantesimo, fino alla fine della partita, senza contestazioni a metà match che non fanno altro che fiaccare il morale. Io ci credo, sono convinto che ce la faremo». E scaramanticamente chiude con una promessa: «Ci risentiamo fra 14 punti». Ci stiamo.
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