Dipendente minaccia di impiccarsi in Comune

Lo hanno trovato alle 8 nell'androne delle scale dell'entrata principale di Palazzo Gilardoni con un cappio al collo, seduto a cavalcioni sulla balaustra mentre inveiva contro chi lo vuole spostare ad altre mansioni. Salvato da un dirigente


Sono stati momenti di puro panico quelli visuti questa mattina, venerdì, nell’androne delle scale dell’entrata principale del Comune di Busto Arsizio. Attorno alle 8,10 di questa mattina, un dipendente di Palazzo Gilardoni ha minacciato di impiccarsi. Lo hanno trovato mentre urlava, con un cappio al collo e con l’estremità della corda già fissata alla balaustra in cima alle scale, mentre si sporgeva dalla stessa inveendo contro coloro che – a suo dire – erano i responsabili del suo trasferimento dall’ufficio lavori pubblici alla Polizia Locale.

L’uomo, di circa 55 anni e da molto tempo dipendente del Comune di Busto Arsizio, è stato fermato dal dirigente del settore linee strategiche Giovanni Restelli che lo ha preso di peso e fatto scendere dopo circa un’ora di mediazione. Sul posto, infatti, erano giunti Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri e un’ambulanza della Croce Rossa. L’uomo, che già in passato aveva denunciato il dirigente del suo settore di mobbing, sostiene di aver subito una sorta di persecuzione sul luogo di lavoro in quanto veniva utilizzato come il tuttofare del suo ufficio. Fortunatamente l’intervento del dirigente ha evitato il peggio e per il 55enne è scattato il ricovero in psichiatria. 

La vicenda ha suscitato, come si può immaginare, sgomento tra i dipendenti municipali e la dura reazione di due rappresentanti sindacali dei lavoratori. Secondo Fausto Sartorato di Adl «al di là del gesto, certamente spropositato, è evidente che qualcuno nel palazzo debba porsi una domanda su come vengono gestite le risorse interne» mentre per Angiolino Liguori del Csa «è l’ennesima dimostrazione della mancanza di attenzione nei confronti dei lavoratori e per questo auspichiamo che venga al più presto convocato un tavolo per discutere di una situazione del personale che si fa di giorno in giorno sempre più grave» e cita i malori occorsi ad un paio di dipendenti nelle settimane scorse. Il sindaco Farioli, informato dell’accaduto, non ha voluto commentare nel particolare ma ha garantito «un intervento in forma privata per risolvere questo problema» e ha delegato all’assessore Cislaghi, che ha la delega sulla riorganizzazione del personale, la reazione ufficiale.

Mario Cislaghi, dal canto suo, ha raccontato di aver parlato con il dipendente proprio ieri, giovedì, e di averlo visto arrabbiato ma non sconvolto al punto di mettere in scena un gesto del genere: «E’ evidente che c’è un malessere che parte da lontano e che non può essere ridotto solo a quanto avvenuto di recente – ha detto l’assessore – detto questo il nostro impegno è quello di portare a termine la riorganizzazione del personale. Presto presenterò in giunta la mia proposta di riordino della macrostruttura e quindi dei livelli dirigenziali». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Aprile 2014
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