Husqvarna: addio anche al magazzino di Cassinetta
Ultimo atto di una trattativa nata male e cresciuta peggio. I delegati di Pierer Industrie Ag. annunciano il trasferimento del magazzino in Austria, smentendo la parola presa al ministero dello Sviluppo economico meno di un anno fa.
Si è svolto tutto nel giro di un paio d’ore di un caldo giovedì di fine aprile. Giusto il tempo per ufficializzare ciò che molti si aspettavano da tempo. Il delegato di Pierer Industrie Ag.
(alias Ktm), il consulente amministrativo Haymo Unterhauser, ha comunicato alle sigle sindacali lo spostamento del magazzino Husqvarna di Cassinetta di Biandronno, ultima e definitiva fase del burrascoso trasferimento del marchio, nella sede austriaca della nuova proprietà, Ktm appunto. Per i 15 dipendenti che ancora lavoravano nella sede, si attiva così la procedura per accedere alla Cassa integrazione ordinaria.
«Non mi sconvolge la notizia – dice Nino Cartosio, rappresentante Fiom presente all’incontro – non ho mai creduto che la soluzione del magazzino potesse avere futuro. Era solo una piccola “cappelletta” nel deserto. Ciò che lascia, una volta in più, l’amaro in bocca è che l’azienda ha cambiato la carte in tavola all’ultimo minuto».
Pierer Industrie si era infatti impegnata, di fronte al ministero dello Sviluppo Economico, a mantenere il magazzino e quindi i posti di lavoro, sino a quando non fosse stata trovata una soluzione produttiva.
«Ora invece il magazzino verrà svuotato entro la fine di maggio e l’unica cosa certa è la conferma di una cattiva gestione da parte degli austriaci».
Eppure una soluzione sembrava essere alla portata di mano. Il penultimo incontro tra sindacati e proprietà, avvenuto il 6 marzo scorso nella sede Univa di Varese, si era risolto con l’annuncio, dato dai delegati Pierer, dell’affitto di parte dello stabilimento varesino al colosso cinese Shineray Srm.
«L’unica cosa che resta da fare ora è capire cosa intendono fare i cinesi e verificare entro le prossime settimane se ci sia la possibilità di reinserimento per le 52 persone che si trovano in cassa integrazione». Una verifica, quella sulle intenzioni di Shineray, su cui stanno lavorando sindacati e Univa e che, ci si auspica, possa avvenire in tempi rapidi. La scadenza della cassa integrazione ordinaria è infatti fissata per settembre e fino a oggi, nessun progetto industriale serio è stato presentato per lo stabilimento completamente rinnovato, è bene ricordarlo, dalla precedente proprietaria, la tedesca Bmw.
Per Flavio Cervellino, delegato Fim – Cisl, non vale nemmeno la pena commentare quanto dichiarato oggi: «La questione era nell’aria. L’azienda ha avuto lo stesso atteggiamento di sempre, dimostrando di non essere in grado di mantenere neppure gli impegni presi».
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