Le Fiamme Gialle fanno pulizia nei boschi dello spaccio

Spacciavano cocaina (tagliata con farmaci antitumore) ed eroina nella zona di Pianbosco: arrestati cinque cittadini marocchini e denunciati per concorso anche quattro italiani.

L’operazione investigativa Pusher Wood, condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Gaggiolo sotto la direzione della Procura della Repubblica di Varese, ha permesso di scoprire un nuovo bosco dello spaccio. Traendo spunto dal quotidiano controllo del territorio posto in essere dai finanzieri che, durante alcuni servizi di repressione del traffico di sostanze stupefacenti, avevano individuato alcuni assuntori recarsi nelle zone boschive di Malnate per acquistare droghe pesanti, quali cocaina ed eroina, sono arrivati alla base nascosta nella fitta vegetazione della zona boschiva  tra i comuni di Cantello, Malnate, Venegono Superiore, Tradate, a cavallo con altri comuni confinanti del “comasco”. L’attività investigativa è così proseguita con un più  attento monitoraggio, che ha portato all’individuazione di due gruppi di cittadini di  nazionalità marocchina dediti allo spaccio di cocaina ed eroina.

Durante i numerosi riscontri effettuati dai finanzieri di Gaggiolo, che avevano già portato al
sequestro di circa 26 grammi di cocaina e circa 12 di eroina, sono emersi elementi  piuttosto allarmanti: oltre all’elevata affluenza di assuntori che erano soliti recarsi nella  zona boschiva, i militari hanno scoperto che in alcuni casi, la cocaina fornita agli stessi consumatori e poi sequestrata era tagliata con sostanze nocive, quali il “Levamisole”, farmaco antineoplastico normalmente usato per il trattamento del cancro del colon, usato anche come antiparassitario in veterinaria: l’assunzione di cocaina adulterata con Levamisole può ridurre notevolmente i globuli bianchi sopprimendo la capacità dell’uomo di combattere le infezioni. Ne consegue che l’uso di cocaina adulterata con Levamisole può favorire l’insorgere di svariate patologie, anche letali.

L’attività d’intelligence dei militari di Gaggiolo, eseguita sotto la costante direzione della
Procura della Repubblica di Varese ed attuata mediante servizi di pedinamento ed
osservazione – anche con vari travestimenti – ha permesso di individuare i numerosi bivacchi all’interno dei luoghi utilizzati dai due gruppi di cittadini marocchini, ove gli stessi proseguivano la propria attività di spaccio con l’ausilio di numerosi “pali”, pronti ad
avvertire in caso di intervento delle Forze dell’Ordine. È stato poi appurato che alcuni di
questi “pali” sono risultati essere soggetti dipendenti da sostanza stupefacente, pronti a
fare qualsiasi cosa per gli spacciatori, pur di ottenere in cambio pochi grammi di cocaina o
eroina.

A seguito delle numerose conferme circa la colpevolezza dei responsabili, i militari della
Guardia di Finanza di Gaggiolo, dopo aver identificato alcuni acquirenti di stupefacenti,
hanno organizzato due grandi “blitz”, uno all’interno delle zona boschiva di San Salvatore, il secondo in Venegono Superiore, all’interno della zona boschiva di Pianbosco. Gli interventi attuati mediante tattiche militari di mimetizzazione nella vegetazione, azioni
rapide e rastrellamento del bosco a largo raggio, permettevano di identificare 5 soggetti di
nazionalità marocchina, che sono stati tratti in arresto in flagranza del reato di spaccio di
sostanze stupefacenti. Quattro di questi sono stati segnalati alla competente A.G. anche
perché irregolari sul territorio nazionale.

Nel corso di tali attività sono stati identificati anche vari soggetti risultati acquirenti di
stupefacenti dai cittadini marocchini operanti all’interno del citato bosco: quattro di questi
sono stati denunciati per favoreggiamento, in quanto sono stati indicati dagli altri come i
“pali” che agivano per conto degli spacciatori, che giornalmente riuscivano a guadagnare
anche 4000 euro con la vendita della droga. Le indagini, ancora in corso, sono dirette alla individuazione di ulteriori responsabili, collegati ai soggetti già arrestati, in particolare sui canali di approvvigionamento della droga venduta.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Aprile 2014
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