Hotel Italia, un’operetta contro la mafia al Sociale

Appuntamento venerdì 30 maggio al teatro di piazza Plebiscito con lo spettacolo teatrale ideato da Alessandro De Lisi e che coinvolge la filarmonica Santa Cecilia di Sacconago, i ragazzi del Candiani e la compagnia Itubì

 In scena al teatro Sociale di piazza Plebiscito, “Hotel Italia – breve anatomia di un Paese”, operetta civile in tre atti scritta da Alessandro De Lisi, direttore del Progetto San Francesco – Centro Studi Sociali contro le Mafie di Cermenate (Co). L’appuntamento è in programma venerdì 30 maggio alle 21 grazie ai musicanti della Filarmonica Santa Cecilia di Sacconago e gli attori della compagnia Itubì. La manifestazione è inserita nella rassegna cittadina Ba Primavera e vede la collaborazione di Anpi, oltre alle immagini realizzate da alcuni studenti del liceo artistico Paolo Candiani. La serata, un alternarsi di teatro e musica, come nella tradizione popolare, “racconta la storia dal bordo degli avvenimenti tramite protagonisti periferici – spiega De Lisi – abitanti occasionali di camere d’albergo, non certo uomini e donne abituati e a proprio agio nelle stanze del potere e dei palazzi della storia”. Tutto vuole essere un “incoraggiamento, esortazione a farcela, a sfottere la crisi e a scavalcare i nostri limiti” chiarisce lo studioso.

Il racconto parte dall’esodo istriano “spesso tralasciato in disparte, per non sollevare polemiche ideologiche tardive e per non ammettere come parte politica e nazionale, di avere fallito completamente la salvaguardia della nostra presenza culturale ed economica nell’area adriatica orientale” secondo il direttore del Progetto San Francesco. Il secondo atto, poi, vede al centro l’impegno per la Patria in due conflitti mondiali, come soldati e partigiani, e la nostra generazione “illusa di non avere una guerra da combattere: la lotta alla mafia e alla cultura mafiosa invece ha investito anche il presente e non essendo guerra fatta di sole bombe e trincee, ci è risultata meno comprensibile. Ma non per questo meno dannosa, soprattutto per il mondo del lavoro e per le comunità. Una guerra che impegna da decenni lo Stato e la mafia e che non lascia fuori nessuno, poiché anche il singolo cittadino, se vuole, può entrare in gioco e decidere, con le proprie semplici azioni quotidiane, l’esito del conflitto” spiega De Lisi. L’epilogo del racconto è lasciato allo sguardo che arriva da altrove, “parte di una moltitudine di donne che lavorano in subappalto per noi – Esse, le badanti, sono fondamentali per supplire le lacune del sistema sociale nazionale, accompagnando gli ultimi giorni dei nostri anziani, soffocando con il loro servizio la nostra debolezza e incipriando con la loro presenza i nostri più o meno gravi sensi di colpa”.

Entrata libera. Per maggiori informazioni: “Filarmonica Santa Cecilia Sacconago” su facebook, web www.filarmonicadisacconago.it

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Pubblicato il 28 Maggio 2014
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