“Quando dal nero nascono luci”, in mostra le opere di ceramica di tre artisti

Cristina Rubinato, Giancarlo Magnoni e Maristella Perin espongono le loro opere nella Sala Civica del Comune da sabato 31 maggio

Sabato 31 maggio, alle ore 17.00, nella cornice della Sala Civica del Comune di Cavaria con Premezzo (Va), verrà inaugurata la mostra di ceramiche Raku degli artisti Cristina Rubinato, Giancarlo Magnoni e Maristella Perin dal titolo "Quando dal nero nascono luci". Tre artisti emergenti, tre differenti sensibilità, un’unica, antichissima tecnica reinterpretata con il giusto rispetto dovuto ad un’arte millenaria simbolo di quella cultura orientale che tanto affascina, per profondità e simbologia, l’animo occidentale. La ceramica Raku, infatti, nasce in Giappone nel XVI secolo e veniva principalmente utilizzata durante la cerimonia del tè. E’ una tecnica che racchiude in sè tutta la forza e l’armonia della  natura che spesso nasce dal contrasto: i quattro elementi, il maschile ed il femminile, lo Yin e lo Yang, la luce e l’ombra, la violenza del fuoco e l’arrendevolezza della materia. 
Su tutto questo, o meglio, accanto a tutto questo, l’uomo saggio, colui che sa di non poter assoggettare la natura al proprio capriccio ma che impara a collaborare con essa in pace.Da questa consapevolezza nasce la mostra "Quando dal nero nascono luci". Il nero, oltre ad essere il colore della ceramica Raku, rappresenta l’amalgama primordiale, la non forma, la potenzialità inespressa. La luce è il compimento del percorso artistico, la realizzazione. Ed è proprio il percorso, la ricerca, ad essere rappresentato in questa mostra. Maristella Perin, infatti, è stata colei che ha avvicinato, indicando la strada, gli altri due artisti alla tecnica Raku e gli ha accompagnati lungo il loro tragitto, lavorando insieme, sperimentando, ricercando effetti cromatici, forme, soluzioni fino alla realizzazione di quanto esposto in mostra. Le opere di Maristella, infatti, rivelano una maggior maturità: grandi vasi maestosi e placche dalle forme semplici, squadrate (la sua collezione è intitolata, con una certa ironia, "Vasi in Scatola"). Un’incredibile ricerca delle cromie: dalla base, opaca e color ruggine, ottenuta grazie all’uso sapiente delle patine e del fuoco ma anche alla capacità di "lasciarsi andare", di abbandonarsi agli elementi con cui si condivide la potenza della creazione, alle luminose e brillanti texture smaltate che emergono armonicamente dal ramato fondo liscio. Un’eleganza senza tempo che si sposa ad un rigore formale che molto ricorda della cultura che ha dato origine alla tecnica.
Le opere di Cristina Rubinato, invece, si intitolano "Argento Vivo". Le forme sono più morbide, arrotondate. E’ evidente il progressivo allontanamento dagli stereotipi appartenenti alla nostra cultura al fine di raggiungere una forma espressiva propria che nasce dall’essere più profondo.
La ceramica è nera, opaca, come vuole la tradizione. Il colore, iridescente, è dato a pennello e spesso ripropone i simboli dei suoni giapponesi: un modo interessante per creare musica ed armonia dal silenzio della materia. Nelle sue opere è più che mai evidente il desiderio della luce: dalle prime creazioni, infatti, dove quest’ultima è rappresentata dallo smalto argenteo e bianco che spesso vira al brunito, al rame, all’oro, si giunge alle ultime dove la materia si apre letteralmente in squarci che lasciano trapelare la luminosità dell’ambiente. Diverso, invece, è l’approccio di Giancarlo Magnoni, frutto del suo vissuto, del suo viaggiare.
Anche le sue opere rivelano il lungo percorso di ricerca affrontato ed il difficile lavoro svolto

nella comprensione di se stesso e nella riconciliazione con l’anima creativa che ognuno  possiede nel profondo. Il titolo delle opere presentate è "Terre in viaggio". La ceramica è scura, il colore è dato a colata. L’attenzione si concentra sulle cromie, molto ricercate e sulle differenti luminosità. Variazioni spesso violente e vibrazioni appena percepibili si alternano nelle sue opere. Colori luminosi e metallici, verde, rosso, blu, oro, bronzo sembrano danzare, guizzare vivi sulla superficie argentea dello smalto che per questo tanto contrasta con il nero della terra così quieto e immobile.
Tre artisti, tre differenti sensibilità, un’unica antica tecnica dicevamo. Per incontrarli, vi invitiamo quindi a visitare la mostra "Quando dal nero nascono luci", che si terrà dal 31 maggio al 15 giugno 2014 presso la Sala Consigliare del Comune di Cavaria (Va), in via Ronchetti 324. L’esposizione darà aperta dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.30 e il Sabato, la Domenica e il lunedì 2 Giugno dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.30. L’ingresso è libero.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Maggio 2014
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