Rimandata la discussione su Mantovani, l’opposizione lascia l’Aula

Democratici e gruppo di Ambrosoli avevano chiesto di votare la mozione di censura all'assessore dopo gli scandali in sanità e le vicende di Arconate. Cattaneo rimanda al 10 giugno. Anche Maroni riferirà fra due settimane

La mozione era accoglibile, ma per un dettaglio tecnico si discuterà il 10 giugno e non oggi. Finisce così, per il momento, il confronto fra opposizione e maggioranza in Consiglio regionale della Lombardia sulla situazione dell’assessore alla Sanità Mario Mantovani. I gruppi del PD e Patto Civico avevano presentato una mozione di censura (in Regione non esiste la mozione di sfiducia per gli assessori, ndr) nei confronti del vice di Maroni dopo gli ultimi scandali in sanità e le vicende di Arconate. Ma il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo ha spiegato all’inizio della discussione che la mozione verrà invece discussa il 10 giugno. Così come Maroni, per coerenza di temi, preferisce venire a riferire in Aula sulle inchieste sulla sanità il 10 giugno. «Il documento – ha spiegato Cattaneo – contiene tutti i requisiti di ammissibilità. Ai fini della sua trattazione il regolamento stabilisce tempi precisi, che sono compresi tra il terzo e il ventesimo giorno dalla sua presentazione. La discussione della mozione in apertura della seduta del 10 giugno risponde perciò perfettamente alla necessità di garantire un dibattito ampio e approfondito, anche alla luce del previsto intervento nella stessa data del presidente Maroni sul tema dei fatti che riguardano la sanità».
Dura la reazione dell’opposizione, che in Aula ha solo potuto riconoscere la scelta. «Pd e Patto Civico – ha però annunciato Umberto Ambrosoli, coodinatore del centrosinistra – rimarranno fuori dal Consiglio e dalla commissione sanità su tutti i provvedimenti in materia sanitaria, fino a quando Maroni non relazionerà in Aula sulle contromisure assunte e fino a quando non sarà discussa la mozione di censura all’assessore Mantovani (per questo poco dopo sono usciti dall’Aula mentre si discuteva un provvedimento sulla spesa sanitaria). Unica eccezione, i lavori dell’indagine conoscitiva su Stamina. Per questa assemblea non è prioritario discutere di appalti e di sanità. È come se questo palazzo, questo Consiglio, fosse impermeabile all’aria di speranza e di rinnovamento, alla trasparenza reclamata da tanta parte dei cittadini milanesi e lombardi».
Da tempo in Regione si parla di una riforma della sanità e del sistema delle nomine, ma ancora non si è aperta una vera discussione. «Ciò che è emerso dall’ultima inchiesta è grave – aggiunge il capogruppo del Pd Enrico Brambilla -, ma non è un fulmine a ciel sereno. In Lombardia va rivisto tutto il sistema di potere consolidato negli ultimi venti anni, non solo nella sanità ma anche nelle partecipate regionali, come da ultimo dimostra lo scandalo relativo a Infrastrutture Lombarde. Serve discontinuità, quella che Maroni non sembra voler avviare».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 27 Maggio 2014
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.