Il sorriso di Bebe Vio splende sul tetto d’Europa

Questa notizia, ci perdonerete, non è prettamente varesina ma riguarda una ragazza – pardon, una campionessa – che a Varese e dintorni è quasi di casa, che qui ha tanti amici e tantissimi tifosi. E a sua volta è tifosa della nostra città, delle sue iniziative e – cosa che non guasta – della sua squadra di pallacanestro.
Bebe Vio, che per l’anagrafe di Conegliano Veneto (ma solo per quella) di nome proprio fa Beatrice Maria, ha vinto per la prima volta un campionato europeo di scherma.
Nulla di strano se Bebe, 17 anni, tiri di fioretto nonostante sia stata amputata di parte delle braccia e di parte delle gambe in seguito a una terribile meningite quando di anni ne aveva appena undici. Da allora Bebe è diventata un giovanissimo simbolo dello sport paralimpico italiano: ha continuato a fare scherma – sport che già praticava -, ha creato con i familiari l’associazione Art4Sport, ha girato l’Italia per promuovere il mondo paralimpico, ha commentato per Sky le Paralimpiadi di Londra (senza peli sulla lingua, come al solito). E non ha smesso di vincere, prima le gare nazionali e poi quelle di livello europeo come è avvenuto a Strasburgo dove ha dominato tutti gli incontri compresa la finale contro la russa Boykova.
Così, le lacrime di gioia di Bebe, di mamma Teresa e papà Ruggero, sono le stesse che hanno rigato il volto dei suoi amici sparsi per l’Italia, compresa Varese dove la 17enne veneta è presenza fissa in occasione della serata annualmente organizzata da Roberto Bof in cui lo sport disabile diventa protagonista. A questo punto, nella prossima edizione, la aspettiamo con la medaglia d’oro al collo.

CLICCA sulla foto sottostante per la galleria. Bebe lo scorso anno ha incontrato i giocatori della Cimberio durante il ritiro di Venezia per i playoff. Ecco alcuni scatti di S. Raso