Merletti: “L’impresa del futuro è artigiana”

All’Assemblea di Confartigianato Imprese il presidente ha parlato di dinamismo, flessibilità e creatività dei piccoli come leve del cambiamento.

Giorgio Merletti ha aperto questa mattina – martedì 10 giugno – all’Auditorium della Conciliazione di Roma l’assemblea annuale di Confartigianato Imprese. Di fronte a centinaia di imprenditori (presente anche una folta delegazione di Confartigianato Varese guidata dal presidente provinciale Davide Galli e dal direttore generale Mauro Colombo) e alcuni rappresentanti del Governo, il presidente nazionale ha chiesto una sola cosa: “Cambiare!”.
E il cambiamento, ha sottolineato il presidente, passa da quel “nuovo artigianato” che è fatto di tecnologie digitali e di consapevolezza nell’abbinare i valori della manualità a quelli dell’innovazione.
«Il digitale cambia il modo di produrre – ha detto Merletti. Lavoro artigiano come protagonista della metamorfosi. Siamo di fronte a un passaggio radicale: il digitale sta cambiando il modo di produrre, non solo per gli aspetti di comunicazione, ma valorizzando la progettazione condivisa e la produzione personalizzata. Ed è proprio il lavoro artigiano, con le sue specificità, ad essere profondamente coerente con le caratteristiche di questa metamorfosi. Per la sua flessibilità e capacità di creare e progettare con dinamismo, la piccola impresa è il modello imprenditoriale del futuro. Un esempio di come questo sia un processo globale è il movimento dei “makers” – nato negli USA – che abbina l’utilizzo di nuove tecnologie di produzione all’attenzione al mondo di internet, dell’open source, della condivisione dei processi di innovazione che emergono dal basso e si dispiegano su larga scala. Quello che era un gusto quasi esclusivo, per pochi eletti, del fatto a mano, del su misura, del fuori serie è diventato quindi uno dei cardini del processo di globalizzazione».

È in questo che la condivisione delle esperienze e dei saperi fa della piccola impresa un modello di riferimento con il suo dinamismo, la sua flessibilità, con il primato del valore del prodotto e delle relazioni tra l’imprenditore e il suo cliente. Perché il futuro, secondo Merletti, «dipenderà dalla qualità dei prodotti e non dalle dimensioni delle imprese». Da qui, dai Piccoli, è partita la rinascita della manifattura italiana. Una manifattura che prospera e va all’estero, proprio grazie a questo reticolo di milioni di piccole imprese che, libere grazie alla loro dimensione ridotta, “hanno potuto andare più avanti dei pochi grandi gruppi manifatturieri, che peraltro ormai in Italia hanno poco più della sede, se ce l’hanno…, e hanno avviato un processo di revisione strutturale del modo di fare impresa”.

Sono queste le leve per il vero cambiamento e per poter affrontare ancora i troppi gap che distanziano le piccole imprese dai loro competitor europeri: fisco, burocrazia, accesso al credito, costi dell’energia, debiti con la Pubblica Amministrazione, mercato del lavoro e giovani sono i punti critici per un’impresa che vuole riprendersi il suo futuro. Maurizio Lupi, Ministro alle Infrastrutture e Trasporti, è intervenuto all’Assemblea dicendo, a chiare lettere, che per il Governo è finito il «tempo delle parole: ora passiamo ai fatti, ma dobbiamo farlo tutti insieme!”. Puntando ad un’agenda che sarà fatta – ha detto il Ministro – anche da “autostrade digitali».

«Anche dalle mancanze – quelle generate dalla crisi – nascono le opportunità imprenditoriali», dice da Roma il presidente di Confartigianato Imprese Varese, Davide Galli. «E anche nelle aziende tradizionali si trova un livello di innovazione maggiore di quello che ci si immagina: il mondo della prototipazione, le stampanti 3D, l’imprenditore che non è più esecutore del progetto del cliente ma professionista che ottimizza, innova, realizza con qualità e unicità. Sia per le aziende che devono nascere che per quelle che ci sono, è ormai fondamentale avvicinare un nuovo modo di ragionare, nuovi strumenti e nuove tecnologie: solo così si potrà migliorare ciò che si fa già. E’ importante insistere, come fa da alcuni anni Confartigianato Varese, in questa filosofia del fare che passa attraverso la condivisione e la rete di saperi e tecnologie. Perché uno fra gli obiettivi prioritari del nostro sistema non è solo quello di offrire alle imprese gli strumenti più adatti per poter contrastare la crisi, ma di poter superare le difficoltà con una nuova idea di economia».

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Pubblicato il 10 Giugno 2014
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