Riforma del Senato, Renzi: “Siamo a un passo dalla chiusura”
Il premier sicuro che entro il 3 luglio il ddl sulla riforme costituzionali approderà in Senato
Il 3 luglio la riforma sul bicameralismo e sul Titolo V, dovrebbe approdere in Senato. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di ieri, 18 giugno. Il cosiddetto ddl Renzi-Boschi, quello cioè sulla riforma della camera alta e sulla competenze attribuite agli enti pubblici, è stato così inserito nel calendario dei lavori parlamentari. Meno di quindici giorni dunque, in cui la Commissione Affari costituzionali dovrà smussare gli ultimi angoli a una riforma destinata a dare un nuovo assetto costituzionale al Paese. «Siamo a un passo dalla chiusura», ha commentato il premier Matteo Renzi dopo l’accordo raggiunto tra il Partito democratico e la Lega Nord su un modello di Senato che ha trovato l’opposizione di Sel e Movimento 5 Stelle.
Il nuovo Senato delle autonomie infatti, quello che secondo le opposizioni diventerebbe una Camera di "nominati", dovrà poi avere il via libera dal voto parlamentare. L’intesa a cui si lavora, come riporta l’Ansa, è che ciascuna Regione abbia un numero si senatori proporzionato al numero di abitanti (e non un numero uguale per tutti come dice il ddl del Governo). Inoltre i sindaci non sarebbero più la metà, ma un terzo o anche un quarto. Resta da definire la platea degli elettori: se fossero i consigli regionali il centrosinistra sarebbe ancora maggioritario, mentre Forza Italia chiede una "proporzionalizzazione" sui voti dei cittadini per le elezione dei Consigli e non sul numero dei consiglieri. Un altro segnale dalla Lega e da Forza Italia è arrivato dalla Giunta del Regolamento del Senato. Qui si esaminava il ricorso di Mario Mauro contro la sua sostituzione in Commissione Affari costituzionali (Mauro è contrario al ddl del governo), ma gli Azzurri e il Carroccio non hanno sostenuto il suo ricorso. Insomma sembrano avvalorate le voci che parlano di venerdì come giorno in cui i relatori, Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli, potrebbero presentare gli emendamenti che recepiscono l’intesa.
Il voto partirebbe dalla prossima settimana in modo da concludere l’esame del testo entro il 3 luglio, quando le riforme approderanno in Aula.
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