Il pediatra Vezzetti al convegno internazionale sull’affido dei minori

Il medico varesino affronterà nel suo intervento il tema dei danni da deprivazione genitoriale e delle strategie giuridiche per contenerli

Si terrà a Bonn, dal 9 all’11 luglio un importante convegno internazionale sull’affido dei minori. Vi parteciperanno studiosi nordamericani, asiatici ed europei tra cui molti tra i più autorevoli esperti mondiali di questa complessa tematica. Due soli gli italiani ammessi a partecipare: l’avvocato Simone Pillon, membro del direttivo nazionale del Forum delle associazioni familiari e il pediatra varesino Vittorio Vezzetti. Il primo tratterà del tentativo di conciliazione pre-separativa citando casistiche originali. Vittorio Vezzetti parlerà invece dei danni da deprivazione genitoriale e delle strategie giuridiche per contenerli. Vittorio Vezzetti fa anche parte del comitato scientifico presieduto dal professor Edward Kruk della Columbia University di Vancouver. Il convegno sarà una grande vetrina per comprendere le abitudini e le strategie adottate dai diversi Paesi sull’argomento. «Un po’ in tutti i Paesi – spiega Vittorio Vezzetti, autore anche del libro di successo Nel nome dei Figli – l’introduzione dell’affido legalmente condiviso o di un doppio domicilio formale non ha comportato una ridefinizione dei tempi di coabitazione e cura. I bambini hanno continuato a vedere molto poco un genitore, quasi sempre il papà, fino a perderlo in molti casi. Le Nazioni più avanzate come ad esempio Svezia, Belgio e Australia hanno così successivamente introdotto, in modo diverso nei vari sistemi legislativi, la “presunzione dell’affido materialmente condiviso” da cui si può derogare solo per motivi oggettivi, ottenendo una riduzione del numero di minori che perdono il contatto con un genitore dopo la separazione e importanti benefici sullo stato di salute dei fanciulli. La carenza genitoriale, infatti, si è dimostrata in grado di causare danni organici a livello endocrinologico, bioumorale e persino cromosomico sia in modelli animali che nell’uomo. Poiché però, i minori che qualche anno dopo la separazione dei genitori perdono il contatto con uno di essi ammontano al 14% in Svezia e al 30% in Italia e Grecia, mi sembra di poter dire che queste e altre differenze macroscopiche celino una applicazione non omogenea del Diritto alla salute dei bambini europei e sono anche state oggetto di una interrogazione europarlamentare. E’ evidente la necessità di spostare il baricentro del discorso dal settore legale a quello scientifico e di porre precise linee guida condivise utili ai sistemi giudiziari di tutta Europa al fine di evitare questa discrepanze che stanno arrecando gravi danni alla salute dei nostri figli. E una linea scientifica seguono i due progetti di legge (il ddl 1163 al Senato e il pdl 2507 da poco presentato dall’on. Sberna alla Camera) cui ho collaborato in maniera determinante».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Luglio 2014
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