Il personale costa troppo, la Maugeri non applica più il contratto collettivo

Il provvedimento sarà applicato dal 1 ottobre 2014, le ragioni sarebbero da ricercare nei conti in rosso della fondazione. Il sindacato ha già convocato un'assemblea dei lavoratori per venerdì 11 luglio

La Fondazione "Salvatore Maugeri", nota clinica del lavoro e della riabilitazione con 19 sedi in tutta Italia tra cui anche a Tradate (foto), ha comunicato al sindacato la disdetta a partire dal primo ottobre 2014 di tutta la contrattazione collettiva anche aziendale, decisione che ha colto di sorpresa le organizzazioni sindacali. «Ad aprile abbiamo incontrato Aldo Maugeri – spiega Giancarlo Ardizzioia, segretario della Funzione pubblica della Cgil – ci aveva dato rassicurazioni circa l’applicazione del contratto collettivo nazionale. Francamente questo dietrofront non ce lo aspettavamo».
Le ragioni di questa decisione sarebbero da ricercare nelle perdite di bilancio degli ultimi tre esercizi, negli oneri straordinari derivanti dalla gestione fino all’aprile 2012, nel budget e nell’andamento dell’anno in corso che confermerebbero la situazione negativa. «È necessario intervenire per garantire un futuro della fondazione, dei lavoratori e degli assistiti – scrivono i vertici della fondazione -. Il cda si è assunto l’impegno di adottare in modo rigoroso una gestione efficiente ed efficace della fondazione, nella consapevolezza che l’obiettivo di salvaguardia dell’occupazione presuppone anche condizioni di costo del personale concretamente rispondenti alle mutate condizioni di compatibilità economico-finanziaria oggi imposte dalla difficile situazione complessiva».
Secondo il cda della Maugeri, il personale retribuito in base al contratto collettivo nazionale costa troppo, una  voce in bilancio che va a incidere in modo significativo sul fatturato della fondazione, comunque più di quanto incida in strutture simili. C’è però un’altra preoccupazione nei dirigenti della clinica: salvaguardare le relazioni sindacali fino ad oggi impeccabili. Quest’ultimo però rimane un obiettivo difficile perché derogare al contratto collettivo per un sindacalista equivale a una dichiarazione di guerra, a cui le organizzazioni hanno già risposto con la convocazione dell’assemblea del personale per venerdì 11 luglio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Luglio 2014
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