Chiude la “scuola di Bossi”, la Bosina verso la liquidazione
Garantita con insegnanti volontari solo l'attività di tre classi, per il resto sospesa l'attività scolastica per il 2014/2015
La scuola Bosina sospende l’attività e garantisce solo tre classi per l’anno 2014/2015, con l’impiego di insegnanti che offriranno opera volontaria; la società va verso la liquidazione. La comunicazione arriva direttamente dai vertici della scuola diretta dalla moglie di Umberto Bossi, Manuela Marrone: «Considerata la eccessiva e ulteriore diminuzione degli iscritti per il nuovo anno scolastico, dovute per lo più a voci infondate di possibile chiusura della scuola, considerata l’entità del debito ad oggi esistente; considerata la mancanza di sovvenzionamenti e considerato il danno d’immagine, il clamore mediatico e le relative conseguenze prodotte dalle comunicazioni sugli organi di stampa di alcune insegnanti, in parte veritiere, in parte false e pretestuose, nella giornata del 1° settembre il Cda non può che prendere atto di questa situazione e per evitare ulteriori e peggiori disagi agli alunni ancora iscritti (19 alle medie, una decina alla primaria e una ventina alla scuola dell’infanzia, ndr), ha deciso di sospendere l’attività scolastica per l’anno 2014/2015, ad eccezione delle classi 4° e 5° elementare e della classe 3° media che potranno continuare la loro attività scolastica solo grazie all’opera volontaria di alcune insegnanti». Nei giorni scorsi si erano rincorse le voci di difficoltà per le famiglie, voci a cui polemicamente fa riferimento anche il comunicato del Cda della Bosina, che già a luglio era intervenuto tranquillizzando sulla continuità dell’attività (ma i primi segnali erano di due anni fa, dopo lo scandalo in Regione che toccò anche la famiglia Bossi). Ora per le famiglie si apre un nuovo problema: l’iscrizione dei figli a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico (nella foto, il cartello appeso al cancello della Bosina nella giornata di mercoledì 3 settembre).
Tornando alla vicenda della scuola e della società che la gestisce, il Cda precisa che «si è deliberato di intraprendere il cammino verso la liquidazione della società onde appianare la situazione debitoria ed eventulamente, qualora ne ricorrano i presupposti, riprendere la totale attività scolastica negli anni futuri». Il cda esprime «rammarico per la temporanea e parziale sospensione di un valido progetto educativo» e riconduce in ultima analisi alla «mancanza di sovvenzioni esterne» la decisione finale.
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