Dipendenti della fondazione Maugeri in piazza: “Noi vittime due volte”

Presidio durante il mercato cittadino durante il quale i lavoratori del presidio sanitario cittadino hanno raccolto firme di solidarietà contro la riduzione del 30 per cento dello stipendio "a causa di chi ha rubato"

Un raccolta firme che ha già raggiunto 4mila adesioni di solidarietà solo a Tradate e 40mila in Italia a favore dei dipendenti della Fondazione Maugeri. L’iniziativa è stata promossa per la prima volta fuori dai cancelli della sede dell’istituto sanitario. La protesta si è svolta in piazza mercato a Tradate, dove i lavoratori erano presenti con un gazebo dove sensibilizzavano i cittadini sulla loro condizione.
In poche parole dopo lo scandalo del 2012 che ha coinvolto la Fondazione di Pavia, che ha un’importante struttura sanitaria a Tradate specializzata in riabilitazionee dove lavorano 200 persone, c’è stata una grossa riorganizzazione soprattutto economica. 

«Ci hanno sempre detto di stare tranquilli – spiega Davide Brovelli, dipendente delle struttura dal 1992 e referente sindacale per la Cgil -, ma il patteggiamento raggiunto con quella causa, con cui la Fondazione ha dovuto pagare 16 milioni di euro di danni a causa delle malefatte dei vertici, il bilancio oggi si trova in pessime condizioni. E chi paga? Noi lavoratori, tanto che che nello scorso luglio ci è arrivata una lettera della dirigenza che annunciava la fine del contratto nazionale a favore di un contratto di carattere privato. Questo vuol dire tagli agli stipendi che vanno dal 15 al 30 per cento, oltre a non poter garantire lo stesso standard qualitativo di ottimo servizio dato fino a oggi».  

Brovelli si trova in piazza Mercato insieme ad altri lavoratori, tutti concordi dell’affrontare la situazione: «Queste firme le presenteremo alla dirigenza, c’è in corso una trattativa e fino alla fine di questa trattative il contratto non può essere annullato. Non è escluso nemmeno che queste firme possano essere usate per creare un’interpellanza parlamentare, siamo vicini alle 50mila adesioni che servono – prosegue Brovelli -. Allo stato attuale la dirigenza ha sempre negato che ci possano essere licenziamenti. Però è anche vero che fino a luglio ci avevano sempre detto che si stava andando meglio, poi la notizia del contratto. Non sappiamo a cosa credere». 

Brovelli racconta anche la situazione a livello personale: «In questa situazione, noi come dipendenti, siamo vittime due volte. C’è sempre stato un sentimento di orgoglio per essere dei lavoratori della Maugeri. Il fatto di svoglere un lavoro di qualità era una cosa che dava soddisfazione al di là dello stipendio. Per molti esserepoi sbattuti sui giornali nazionali dopo che si era scoperto che i vertici rubavano, è stata ache un’umiliazione anche personale. Oltre a sentirsi presi in giro. Ora ci arriva questa comunicazione sul taglio dello stipendio, non possiamo accettarla e faremo di tutto perchè non avvenga. Di sacrifici, anche economici ne sono già stati fatti troppi». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Settembre 2014
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