La rabbia degli “esuberi” di Meridiana: “Vogliono svuotare la compagnia”

A Malpensa la vertenza riguarda 561 lavoratori, personale navigante. ma anche personale di terra e della controllata Meridiana Maintenance, che si occupa di manutenzione degli aerei. Le loro storie

Si sono presentati con un vassoio di caramelle, al check in della loro compagnia, i lavoratori di Meridiana che – 561 a Malpensa – sono a rischio licenziamento. «Facciamo il lavoro che non ci fanno fare a bordo degli aerei, assistenza passeggeri», spiega una hostess, mentre offre caramelle ai turisti in fila, più o meno ignari. «Hanno comprato un biglietto Meridiana, ma ora viaggiano sull’aereo di un’altra compagnia» spiegano assistenti di volo e personale di terra. Questa, infatti, è la modalità operativa che i lavoratori contestano all’azienda: il ricorso a compagnie esterne per operare i voli a prezzi più bassi, anziché usare le risorse interne, che invece sono costrette alla cassa integrazione forzata (scaricando i costi sulla collettività). «Da mesi cerchiamo di attrarre l’attenzione delle istituzioni, anche se è ormai da anni che c’è il rischio di arrivare ai licenziamenti, con l’uso della cassa integrazione e il progressivo travaso verso Air Italy», spiega Massimo Pasqui, rappresentante dei lavoratori per il sindacato di base Usb. L’accusa è di aver usato nel tempo Air Italy (acquisita nel 2011) per gran parte dell’operatività, affiancando altre compagnie per operare i voli (moldave, rumene, tedesche, nella foto il volantino che su due facciate spiega la scelta della compagnia) e riducendo la parte "storica" di Meridiana ad una sorta di bad company da lasciare al proprio destino. Così nascono i 1600 esuberi annunciati a metà settembre.

A Malpensa la vertenza riguarda 561 lavoratori, personale navigante (cioè gli equipaggi dei velivoli) ma anche personale di terra e della controllata Meridiana Maintenance, che si occupa di manutenzione degli aerei. «Io ho più di 40 anni e 23 anni di volo, cosa facciamo oggi se ci licenziano? Chi ci prende?» spiega una hostess. «Abbiamo quasi tutti figli, nessuno ci prenderebbe, di certo non Air Italy che preferisce personale senza anzianità». Manovra per abbassare i costi, che secondo i lavoratori si applica in ogni ambito: «Veniamo sostituiti da personale con anzianita di un anno. Anche dal punto di vista della professionalità, è davvero un vantaggio per l’azienda?». Ci sono anche i lavoratori di Meridiana Maintenance, che da tre anni sono alle prese con la cassa integrazione: «La società – spiega Antonio, che lavora nella manutenzione – è stata costituita nel febbraio 2010, dal 2011 ci hanno messo in cassa integrazione» affidando ad Air Italy le attività. «Alcuni dirigenti sono andati in tv a dire che abbiamo preferito restare cassaintegrati, ma non è vero: noi vogliamo essere reintegrati, va anche bene vedere peggioramenti contrattuale e fare sacrifici». «Percepiamo forte il senso di ingiustizia, c’è gente che ha passato anni di cassa integrazione assistendo impotente al travaso da Meridiana», continua Massimo Pasqui di Usb. Persino l’attività del call center – accusano – è stata esternalizzata, da Olbia a Trieste.

Cosa chiedono i lavoratori? Certo, puntano ad evitare licenziamenti pesanti, i 1600 esuberi congelati fino a metà ottobre, secondo l’ultimo accordo al ministero del Lavoro (che l’azienda ha però quasi subito disconosciuto, ribadendo preventivamente le sue intenzioni). Ma puntano anche ad ottenere garanzie che mettano tutti i lavoratori del gruppo – Meridiana ed Air Italy – sullo stesso piano. Chiedono che si creino liste su tutto il gruppo, come accaduto per esempio tra Alitlia e le diverse compagnie ad essa legate. «Ma da parte dell’azienda c’è stata chiusura totale, che rifiuta il riconoscimento dell’anzianità». Assistenti di volo e personale si limitano a presidi che non creano disagi e puntano sulla creatività, rispettando l’accordo sottoscritto al Ministero, ma lamentano gli ostacoli della compagnia «che ha bloccato le agevolazioni di viaggio per impedirci di partecipare alle manifestazioni».

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Pubblicato il 03 Ottobre 2014
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