Una Vas per la cava ex-Coppa, l’Ue chiude la procedura di pre-infrazione

Grazie ad un accordo tra Commissione Europea, Consiglio dei Ministri, Regione e Provincia sarà possibile realizzare una Valutazione Ambientale Strategica sul piano cave vigente. Soddisfazione dall'assessore Terzi

La Commissione Europea ha archiviata la procedura di pre-infrazione relativa alla VAS (Valutazione Ambientale Strategica) del Piano Cave di Varese. A darne notizia, oggi, l’assessore regionale lombardo all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi. «Siamo molto soddisfatti di questa decisione – ha dichiarato l’assessore -: ciò dimostra che la recente legge è servita, ora bisognerà applicarla. A questo punto la palla passa alla Provincia che deve mantenere gli impegni assunti sui tempi».

IL PIANO CAVE – La normativa che disciplina i Piani cave provinciali non ancora sottoposti a VAS è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale lombardo, ed è entrata in vigore lo scorso 2 ottobre. Essa stabilisce di sospendere per un periodo di 12 mesi i Piani cave privi di VAS che dovranno adeguarsi alla Direttiva europea sulle attività estrattive, per consentire lo svolgimento di una VAS ‘ex post’.

LO SPUNTO – Lo spunto della normativa aveva preso l’avvio proprio dai casi dei Piani Cave di
Varese, Pavia e Sondrio, il cui iter d’approvazione era caduto a cavallo di un periodo transitorio determinato dalla Direttiva Ue che prevedeva un meccanismo graduale di applicazione della
procedura e non era direttamente applicabile a Piani considerati di portata ‘locale’. I piani Cave di Varese, Pavia e Sondrio erano infatti stati adottati prima del 21 luglio 2004 (quindi in
assenza di obbligo di VAS) perché all’epoca considerati dalla Regione di ‘portata locale’.

IL CASO CANTELLO – In seguito al contenzioso nato su uno specifico caso incluso nel Piano cave di Cantello (Varese), la Commissione Europea aveva ritenuto che tale Piano dovesse essere
assoggettato a VAS, aprendo quindi un ‘pre-contenzioso’ di infrazione verso lo Stato italiano qualora non si fosse giunti ad una conclusione in grado di garantire l’applicazione della Direttiva VAS.

PROCEDURA ‘AD HOC’ – Per far fronte a tale situazione è stata concordata tra Commissione Europea, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regione Lombardia e Provincia di Varese, una procedura ‘ad hoc’ che consiste nello svolgimento di una VAS ‘ex post’, ossia applicata al Piano cave vigente. Tale procedura riguarda anche i Piani Cave di Pavia e Sondrio.

IL CASO SONDRIO – Per quanto riguarda il Piano Cave di Sondrio, la Provincia ha revocato l’autorizzazione all’esercizio dell’attività estrattiva mineraria di cava di sabbia e ghiaia,
in località Calacarola, nel Comune di Teglio. "Come Regione prendiamo atto della volontà della Provincia di Sondrio di procedere seguendo le prescrizioni inserite nella legge – ha commentato Terzi -. Anche quest’ultimo caso – ha quindi concluso l’assessore – conferma l’efficacia dell’intervento normativo di Regione Lombardia".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Ottobre 2014
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