Chiusa la partita: maxicontributo alle società sportive, per ripianare i debiti

È una vicenda che si trascina da tempo, riguarda soprattutto le società calcistiche e il Nuoto Club. L'assessore: «Mettiamo fine ad una situazione imbarazzante». Forza Italia: «Le società faranno fatica a gestire le strutture»

Un maxicontributo, per due/tre anni, alle società sportive, per iniziare il piano di rientro dai debiti, per avere basi certe per la gestione degli impianti, per chiudere una partita (non nel senso sportivo) aperta da anni. È stata votata giovedì sera dal consiglio comunale di Gallarate la delibera che stanzia risorse per «le società che a vario titolo si trovano in difficoltà, per debiti accumulati nel tempo», in alcuni casi addirittura dal 2001. L’assessore allo sport Danilo Barban, presentando la delibera, ha detto che così si chiude «una situazione che definire imbarazzante è un eufemismo», ma anche sottolineato il significato sociale e collettivo dell’operazione, «valorizzare i volontari che aiutano giovani gallaratesi alla socializzazione e alla sana competizione». I debiti sono in parte verso il Comune, in parte verso società comunali: il Nuoto Club Gallarate ha un debito verso Amsc di 90mila euro «che tendenzialmente aumenta», otterrà 10mila euro di contributo e presumibilmente alttrettanti per i prossimi 3 anni, oltre a tariffe agevolate nella piscina ad Amsc, in cambio anche di un piano di rientro del debito di 9 anni, «analogo a quello delle società calcistiche». Secondo beneficiario: la storica e pluripremiata società di atletica Virtus, che ha debito di 28 mila euro, avrà 7mila euro contributo (altrettanti per i prossimi tre anni) e un piano di rientro su 4 anni. Le società calcistiche nel loro complesso hanno invece un debito molto più consistente, a fronte di un numero di tesserati e società decisamente più alto: il debito complessivo ammonta oggi a circa 200mila euro di debito, i contributi sfioreranno i 79mila euro l’anno, ripartiti sulla base del numero di tesserati. La Ofc Arnate, che ha un debito di 42mila euro e gestisce il campo comunale di via Aleardi, otterrà 10.400+12mila nel 2014, la Azalee (89mila euro di debito) riceverà 10944+10862 euro, il Torino Club che ha in gestione i campo di via Montello e via Passo Sella e ha un debito di 35mila euro, ne avrà circa 21mila+19mila euro. La Crennese (che gestisce il campo di via Canziani e quello accanto alla piscina della Moriggia) avrà 17mila euro per due anni, la Cedratese (che ha i suoi campi di gioco e allenamento in via Montesanto e ha un debito di 79mila euro) ne avrà 19.400 per due anni. Per i prossimi due anni, il contributo verrà rivisto rispetto al numero di tesserati e in delibera si dice che potranno essere concessi «ulteriori contributi».

L’operazione è stata sostenuta dalla maggioranza ed è stata contrastata dalle opposizioni, con Forza Italia in prima fila. Dalle file del centrosinistra il maxicontributo che cerca di porre un punto fermo è stato difeso da tutti, ricordando anche come i debiti siano maturati nell’arco di dieci anni, in alcuni casi anche di più, grazie ad una serie di accordi e soluzioni non messe nero su bianco o da rinvii. Piergiorgio Praderio (lista civica Città è Vita) ha parlato di «conflitto di passione», rispetto ai consiglieri comunali ed ex amministratori di PdL-Forza Italia che avevano rapporti stretti con alcune società  calcistiche (alcuni consiglieri non hanno potuto partecipare al voto, perché in conflitto d’interesse): «avete confuso le idee ai dirigenti delle società sportive dando l’idea che si potesse procrastinare all’infinito». Per Lamberti (gruppo misto) e Marchesi (Pd), la delibera mette le basi per il futuro, per un rapporto più chiaro e trasparente.

Le opposizioni in generale hanno criticato su fronti diversi: Donato Lozito (Ncd) – pur non aggiungendo il suo voto finale allo schieramento dei contrari – ha stigmatizzato la differenza di trattamento tra società con strutture comunali in affitto (che ricevono contributi) e le altre che non ricevono nulla in questa fase e ha espresso dubbi sulla gestione della piscina. Forza Italia ha invece sostenuto che le risorse non basteranno e metteranno in difficoltà le società sportive e che l’operazione del maxi-contributo è stata portata in consiglio comunale (anziché approvarla in giunta) per «scaricare sui consiglieri la responsabilità» rispetto a possibili rilievi della Corte dei Conti. Così sintetizza Massimo Bossi, di Forza Italia: «Non ci siamo mai messi in mente di favoreggiare una società piuttosto che un’altra. Siamo di fronte a un pacchetto che non condividiamo, dimostra tutta la paura rispetto alla Corte dei Conti: le responsabilità sono scaricate sui consiglieri comunali. Da questo momento inizieranno le difficoltà di chi gestisce gli impianti del Comune, mentre altre società sportive (a cui noi guardiamo con benevolenza) affittano e quindi non fanno nulla per il patrimonio comunale». Forza Italia ha poi rinnovato la critica specifica al Nuoto Club, rispetto al debito accumulto in passato.

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Pubblicato il 21 Novembre 2014
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