Dopo i luminari, la chirurgia punta sul lavoro di squadra

La stagione dei luminari è finita. L’uomo solo al comando, capace di risolvere ogni situazione, ha lasciato il posto a un’equipe di specialisti che lavora in sinergia e condivisione. È la storia della chirurgia moderna e quindi anche della Chirurgia Generale dell’ospedale di Circolo di Varese che sta vivendo una profonda rivisitazione: sotto la guida del Direttore di Dipartimento Eugenio Cocozza,  4 strutture complesse e 2 Strutture Semplici Dipartimentali, si stanno organizzando per offrire un servizio chirurgico di qualità, partendo dalle professionalità dei singoli direttori di struttura con le proprie squadre. 

Parliamo della Chirurgia di Varese e Cittiglio, della Chirurgia 1 del Circolo, della chirurgia Toracica, di quella generale di Luino, della struttura semplice dipartimentale dei trapianti e della struttura semplice dipartimentale di radiologia interventistica. 

« I tempi sono molto diversi – spiega il dottor Cocozza – il sistema non si basa più su una gestione personalistica dei reparti o delle sale chirurgiche. Abbiamo bisogno di condivisione e di multidisciplinarietà per sostenere i costi ma anche, e soprattutto, per rispondere adeguatamente alle richieste che ci arrivano».

Prendiamo in considerazione, per esempio la questione delle liste d’attesa. 

Nei giorni scorsi avevamo affrontato il discorso con il direttore sanitario Avanzi che ne aveva fatto una questione di priorità: « È indubbio che la chirurgia oncologica è in cima ai nostri pensieri (90% delle attività) ed è lì che concentriamo le nostre scelte e i progressi scientifico-tecnologici. Stiamo costruendo la “Breast Unit” per dare risposte adeguate e complete alle donne che scoprono di avere un tumore al seno. Stiamo investendo nella chirurgia oncologica in campo gastroenterologico per realizzare programmi condivisi dalla diagnosi alla terapia. Il confronto e il dialogo tra di noi è essenziale per alzare il livello della risposta. Detto questo, però, siamo consapevoli dell’elevata richiesta di operazioni di minor gravità ma che condizionano la qualità della vita quotidiana. Stiamo quindi studiando un sistema che metta in rete Varese e i presidi del Verbano, basta vedere i lavori di manutenzione e rinnovamento fatti ed in programma e gli ottimi servizi che i presidi offrono».

La senologia sta vivendo un momento di forte espansione ( +10%) e altrettanto positivi sono i numeri della chirurgia gastroenterologia. Per i tumori allo stomaco, al colon e all’esofago l’ospedale di Circolo è all’avanguardia per l’applicazione della tecnica laparoscopica mininvasiva: « Setimana scorsa, per la prima volta nella storia dell’Azienda, ho eseguito un intervento chirurgico di resezione del retto utilizzando tecnologia tridimensionale, così come già da alcuni anni ho introdotto una nuova tecnica per il trattamento di alcune neoplasie esofagee, che permette gli stessi risultati della tecnica tradizionale ma con una migliore degenza post operatoria».

Nel 2013 Sono stati curati 250 tumori al colon, 50 tumori al retto e 40 allo stomaco. Quasi triplicata l’attività chirurgica nel campo dei trapianti di rene: dai 47 interventi del 2011 ai 129 dello scorso anno

Tra il 2013 e il 2014, il Dipartimento ha registrato una crescita del 6% di attività con un fatturato che rappresenta il 14% di quello aziendale globale. 

In due anni, quindi, la chirurgia non solo ha assorbito il colpo del passaggio di consegne ma sta anche rilanciando sul piano della qualità: « Il punto di forza oggi è la rete: da quella tutta interna a quella regionale. Noi siamo in costante contatto con altre realtà ospedaliere per cercare sempre le migliori garanzie di eccellenze per i nostri pazienti. È finito il tempo dei solisti: oggi a vincere è il gioco di squadra».