Omicidio del motel, la madre di Simona: “Per pagarle il funerale ora viviamo in un garage”

Il drammatico racconto in aula della madre della giovane prostituta uccisa, abusata anche dopo essere morta e abbandonata in un campo dal ragioniere di Arese Andrea Pizzocolo, unico imputato nel processo


«Per pagare il funerale di Simona Lavinia, in Romania, il mio compagno ha venduto la sua casa e ora viviamo in un garage, dal quale ci vogliono cacciare, con un bambino piccolo». Joana Ailoaiei, madre della povera Simona uccisa e vilipesa da morta da Andrea Pizzocolo nel settembre 2013, ha raccontato davanti ai giudici della Corte d’Assise del Tribunale di Busto Arsizio il suo personale inferno in Italia dove è arrivata nel 2010 per trovare un lavoro meglio retribuito e mantenere la sua famiglia. In realtà ha trovato solo molta disoccupazione e il carnefice di sua figlia.

                                           L’OMICIDIO DEL MOTEL

Accompagnata dall’avvocato di parte civile Tiziana Bertoli è arrivata in aula questa mattina, venerdì, direttamente da Siracusa dove vive con il compagno conosciuto in Sicilia e con il figlio più piccolo dei 4 avuti. Sul suo volto, oltre alla stanchezza di una vita difficile, si notano i lineamenti di Simona Lavinia, la figlia che a 17 anni aveva deciso di andare a vivere a Milano per coronare il sogno di mettere su famiglia con l’uomo della quale si era invaghita, quell’Alin Moka che l’ha fatta prostituire e che l’ha messa nelle mani di quell’Andrea Pizzocolo che negli sms definiva "uno coi soldi, un cliente da non perdere". 

Dal racconto di Joana, che ha solo 38 anni, emerge una famiglia sfilacciata con una sorella maggiore, Daniela, che ha rotto i rapporti con lei, Simona Lavinia che dopo soli 6 mesi in Sicilia era già tornata a Milano, un’altra figlia di 14 anni che vive ancora in Romania col padre e un bimbo piccolo da crescere, avuto col nuovo compagno siciliano: «Cercavo di parlare con mia figlia almeno una volta al giorno – ha raccontato la donna al pm Raffaella Zappatini – ma ad un certo punto il suo fidanzato ha cominciato a negarmi questa possibilità. A luglio ero andata a Milano per andare a trovare sia Daniela che Simona ma lui me l’ha fatta incontrare solo una volta in un parco pubblico; l’iniziale simpatia per lui si trasformò in odio. Ero preoccupataper mia figlia ma lei non si staccava da lui».

A settembre seppe la notizia della morte della figlia dalla televisione: «Ero in Romania in quei giorni e alla tv fecero vedere un servizio nel quale scoprii che mia figlia era la donna trovata in quel campo. Mi sentii morire».A condurre l’esame della madre è stata praticamente solo il pm, nessuna domanda dalla difesa di Pizzocolo, solo un paio dalle parti civili che hanno puntato principalmente a sottolineare il fatto che da Pizzocolo non era arrivata nessuna lettera di scuse e nessuna richiesta di contatto.

                                     TUTTI GLI ARTICOLI SUL PROCESSO

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 28 Novembre 2014
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.