Si completa la rivoluzione: il pronto soccorso cambia marcia
Si stanno completando i nuovi servizi pensati per alleggerire la pressione sul PS del Circolo. Due reparti di appoggio, più personale e sedute chirurgiche. A Natale il primo vero test
Partirà a metà di gennaio l’ultima grande rivoluzione del pronto soccorso varesino. Dopo i miglioramenti logistici per i pazienti della “barellaia” ( si chiama “astanteria” ricorda il direttore generale) , alcuni accorgimenti per la sicurezza di pazienti e personale con il campanello wireless e l’apertura della degenza breve di medicina, la direzione dell’azienda ospedaliera è pronta per completare la rivoluzione del reparto diretto da Francesco Perlasca.
All’inizio del prossimo anno, infatti, verrà aperta la nuova area di degenza breve chirurgica affidata al dottor Giulio Carcano dove verranno ricoverati i malati ( 12 i posti letto) che vanno valutati velocemente per un intervento: « Si tratta non di casi di emergenza che vanno risolti nel giro di poche ore – spiega il direttore sanitario Gianluca Avanzi – ma di pazienti urgenti che hanno bisogno di approfondimenti per arrivare in breve tempo all’intervento chirurgico». Per velocizzare la presa in carico, è stata anche riorganizzata l’attività delle sale chirurgiche che ha permesso di recuperare 5 sedute operatorie in più alla settimana che verranno destinate soprattutto ai casi oncologici.
La nuova organizzazione verrà perfezionata con la trasformazione dell’attuale reparto del pronto soccorso in letti riservati alla neurologia e stroke unit ( 12 posti più 4) . Un terzo di letti in più ( da 8 a 12) riceverà anche l’ematologia che approfitterà del maggiore spazio al sesto piano.
Il nuovo modello dovrebbe servire a snellire i tempi di ricovero ma, soprattutto, a migliorare la risposta in termini qualitativi: « Attualmente abbiamo almeno 15 pazienti chirurgici ricoverati in area internistica – spiega Avanzi – con l’apertura della degenza breve chirurgica riusciremo ad avere percorsi migliori che permetteranno anche di accorciare i tempi di degenza. In questo modo, si libereranno spazi nell’area internistica di solito molto affollata».
In questi primi mesi, i cambiamenti hanno hanno già dato importanti risultati rispetto allo scorso anno, le persone in attesa di un posto letto in ps per più di 24 ore sono diminuite: si parla di 123 del giugno 2013 contro gli 83 dei quest’anno, 154 di agosto 2013 contro i 47 di agosto 2014, 220 del settembre dello scorso anno contro gli 84 di due mesi fa. Il miglioramento del lavoro in pronto soccorso è anche legato alla diversa disposizione delle visite ambulatoriali decise dopo l’accesso al PS: un tempo si ritornava nello stesso reparto per fare esami o approfondimenti. Oggi si esce dal PS con l’appuntamento diretto per l’ambulatorio di riferimento, innovazione che ha fatto crollare gli accessi ripetuti dai 344 di aprile ai 126 di settembre.
Il direttore Callisto Bravi, quindi, vara la nuova linea di accoglienza al Circolo in vista dell’arrivo di inverno e influenza: l’ospedale si prepara anche alle vacanze natalizie riducendo di trenta letti le chiusure decretate lo scorso anno per permettere di far smaltire le ferie al personale. A migliorare la situazione anche l’incremento di posti letto legato anche all’assunzione di 70 nuovi infermieri resa possibile dai fondi promessi ed elargiti dall’assessore Mantovani. Rispetto al novembre 2013 i posti letto globali sono saliti da 508 a 541,5 ( erano 537 a maggio, scesi a 471 a luglio).
Così definito, il percorso di accoglienza in PS dovrebbe essere migliore anche se nessuno può assicurare che le cose saranno perfette: « Non si può dare garanzia in sanità – spiega il direttore sanitario – si lavora per migliorare, aggiustare, adattare e l’imprevisto o la novità sono sempre dietro l’angolo».
E, in effetti, il modello qualche ombra già la mostra: ancora non si è raggiunto un accordo sul personale che lavora in pronto soccorso, rimarrà in forze per permettere un’accoglienza superiore? verrà smistato nei nuovi reparti? La rivoluzione è importante e occorrerà un periodo congruo di assestamento: « Ringrazio il dottor Perlasca per la grande collaborazione fornita – commenta il dg Callisto Bravi – si tratta di cambiamenti che coinvolgono tutto l’ospedale, investito di nuovi compiti e ruoli. Nessuno può dirsi estraneo».
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